Mauro Rozza, all'ex campione di body building sequestrati 2 milioni. I pm: «Spolpato il patrimonio di un'amica disabile»

Ferrari, orologi, dodici immobili e 750 mila euro in contanti: un tenore di vita impossibile per quel reddito nullo. Nel 2010 fu assolto per incapacità di intendere e di volere dall'omicidio della moglie, uccisa con 60 coltellate

Mauro Rozza, ex campione di body building nei guai. «Ferrari e lusso spolpando il patrimonio di un'amica disabile»
Mauro Rozza, ex campione di body building nei guai. «Ferrari e lusso spolpando il patrimonio di un'amica disabile»
Venerdì 28 Luglio 2023, 18:32 - Ultimo agg. 21:42
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Beni per oltre 2 milioni di euro, tra cui 12 immobili tra Milano e Riccione, 4 auto compresa una Ferrari 488 Spider con targa personalizzata "Money" della Repubblica di San Marino, 750.000 euro in contanti trovati in una cassetta di sicurezza e 6 orologi di pregio. È il "tesoretto" sequestrato oggi dalla Polizia giudiziaria in quota alla Gdf della Procura a Milano a Mauro Rozza, l'ex campione italiano di body building assolto per totale incapacità di intendere e volere dall'omicidio della moglie, Maria Casamassima, uccisa nel 2009 con 60 coltellate, al padre Sergio Rozza e alla madre Antonia Maria Rosa Meanti. I tre sono indagati in una inchiesta coordinata dal pm Cristiana Roveda per aver spolpato con «spregiudicatezza» il patrimonio di una amica di famiglia, nipote di un imprenditore, affetta da gravi problemi psichici tali da essere dichiarata invalida al 100% e da trent'anni costretta a vivere in una comunità protetta. Le accusa vario titolo sono peculato, autoriciclaggio e frode informatica. Per i tre il gip Alessandra di Fazio, che ha convalidato il sequestro, ha disposto il divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla loro vittima. 

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Mauro Rozza, l'indagine contro il body builder

L'indagine, si legge nel provvedimento del gip, è nata da un esposto in cui Banco Bpm del primo febbraio dell'anno scorso ha segnalato «anomali movimenti di denaro effettuati nell'arco di oltre un decennio», dal 2011 al 2021, da Antonia Maria Rosa Meanti, curatrice e amica di lunga data della donna, ora 58enne, che non aveva mai denaro, indossava abiti umili, si legge nell'ordinanza, e a Natale riceveva da lei solo un pigiama.

Secondo le indagini, Meanti ha depauperato il patrimonio con una sistematica appropriazione di somme di denaro e con la complicità del marito e del figlio Mauro Rozza riuscendo, con operazioni in uscita sul conto della vittima con stratagemmi per aggirare i controlli, a impossessarsi di 1.372.976,7 8 euro.

 

Un "tesoretto" investito in titoli e utilizzato dal figlio che, dopo essere stato assolto per vizio totale di mente dall'omicidio della moglie nel 2010 e aver trascorso, come misura di sicurezza, 4 anni nell'ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere (Mantova), ha cominciato a condurre una vita dal tenore estremamente elevato, sproporzionato e non giustificabile con le sue fonti di reddito dal momento che, sin dal 2015, non risulta aver percepito alcun introito. L'ex campione di body building, infatti, avrebbe impiegato i fondi sottratti all'amica di famiglia acquistando un immobile a Milano e diversi immobili a Riccione, effettuando numerosi viaggi verso mete esotiche presso resort esclusivi (tanto da autodefinirsi sui social «viaggiatore seriale») ed alimentando la propria predilezione per le auto di lusso. Proprio a lui, oltre agli orologi sequestrati e ai contanti trovati in una delle sue cassette di sicurezza, è riconducibile la Ferrari 488 Spider targata «Money» - da qui il nome dell'operazione di oggi delle Fiamme Gialle - formalmente intestata ad una terza persona residente a San Marino, ma acquistata con un bonifico dal padre con denaro attinto illecitamente dal patrimonio della vittima, il cui nonno era un imprenditore originario di Brescia e attivo prima nel campo delle telecomunicazioni ( fu uno dei pionieri delle tv locali), poi in quello della cosmetica e, infine del turismo.

 

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