Strage di Bologna, Polis: «Filo rosso sangue unisce i familiari di tutte le vittime della violenza»

Strage di Bologna, Polis: «Filo rosso sangue unisce i familiari di tutte le vittime della violenza»
di Rosaria Manzo*
Lunedì 3 Agosto 2020, 07:00
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Sono passati 46 anni da quel drammatico 4 agosto 1974, in cui il terrorismo colpì il treno Italicus in transito nella Grande Galleria degli Appennini nei pressi di San Benedetto Val Di Sambro e con lui l'Italia intera. Sono passati 40 anni da quell' altrettanto drammatico 2 agosto 1980, in cui fu colpita Bologna e con essa l'Italia intera. Sono passati 36 anni dalla strage del treno Rapido 904, avvenuta in quella stessa Galleria. Tre stragi, nello stesso territorio, che in 10 anni hanno provocato la morte di 113 persone innocenti e centinaia di feriti.

In qualità di presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage del treno Rapido 904 del 23 dicembre 1984 e di vicepresidente della Fondazione Polis della Regione Campania, sento di poter dire che c'è un filo rosso sangue che ci unisce ai familiari di tutte le vittime della violenza stragista. Ma ce n'è un altro, molto più forte, che ci rende un'unica grande famiglia: quello di una memoria fervida e viva, mai rituale, mai fine a sé stessa, bensì foriera di impegno e di desiderio di giustizia.

Le storie della strage dell' Italicus, di Bologna e del Rapido 904, al pari delle altre grandi stragi di matrice terroristica e stragistica, le ho sentite raccontare, ma poco alla volta le ho fatte mie, e da anni continuano a nutrire il mio impegno per la legalità, parola spesso abusata ma quanto mai necessaria per arrivare alla verità e alla giustizia.

Noi chiediamo solo questo: verità e giustizia. E per farlo abbiamo bisogno di coltivare la memoria, tramandare ciò che è successo alle nuove generazioni, scuotere le loro coscienze, far capire che solo conoscendo il passato possiamo dare valore all'impegno del presente e coltivare la speranza del futuro.

Da cittadina, prima ancora che da presidente di un'associazione che riunisce i familiari delle vittime, dico grazie ai familiari delle vittime della strage di Bologna: grazie per continuare a fare memoria, a riaprire per il bene di tutti ferite mai chiuse, a dare valore alla parola testimonianza.

Sono direttrici che ci rendono, non solo idealmente, vicini e solidali. Da Napoli a Bologna riaffermiamo insieme l'unità del Paese contro la violenza e la barbarie. Alle bombe e al sangue del terrorismo continuiamo a contrapporre i volti silenziosi e sorridenti delle nostre vittime. Molti anni dopo fanno rumore. Molto più di qualsiasi ordigno. Molto più di qualsiasi bomba. Che ha certamente segnato la storia d'Italia, ma ha anche nutrito il desiderio di riscatto delle sue forze migliori.



*Presidente Associazione familiari vittime strage treno Rapido 904

Vicepresidente Fondazione Polis
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