L'aereo ha bisogno di un mese per la riparazione, il militare di Aviano ci riesce in due giorni

La storia di Jesse Marquez: così ha sistemato il Boeing KC-135 Stratotanker

L'aereo ha bisogno di un mese per la riparazione, il militare di Aviano ci riesce in due giorni
L'aereo ha bisogno di un mese per la riparazione, il militare di Aviano ci riesce in due giorni
Venerdì 23 Febbraio 2024, 09:37 - Ultimo agg. 25 Febbraio, 12:03
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AVIANO - Il Boeing KC-135 Stratotanker è un “mostro”. Sia per le dimensioni che per la sua importanza tattica. È un bestione che può volare per più di 18 ore e rifornire in volo gli altri jet militari. Un alleato chiave per le missioni Nato. Per ripararlo, in caso di guasto, ci vogliono quattro settimane. Ma questa volta il tempo non c’era. Semplicemente bisognava riuscirci prima. E Jesse Marquez, responsabile tecnologico del 31mo Fighter Wing americano di stanza ad Aviano ce l’ha fatta in due. Giorni però, non settimane. Marquez si è arruolato inizialmente come specialista in sistemi elettrici ambientali nell’agosto 2015. 

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I DETTAGLI


Nel dettaglio, il problema che aveva messo a terra il KC-135 Stratotanker riguardava l’Apu, cioè l’unità di potenza ausiliaria. Si tratta dello strumento grazie al quale il velivolo può avviarsi senza utilizzare fonti di energia provenienti dall’esterno, quindi ad esempio i cavi di un terminal di un aeroporto. «Ho ricevuto una chiamata di venerdì sera intorno alle 22: mi è stato detto che l’Apu sul KC-135 era difettoso e avevano bisogno di ripararlo», ha ricordato Marquez. Lavorando contro il tempo, Marquez ha dovuto rimuovere, riparare e reinstallare un minuscolo circuito elettrico, un compito tutt’altro che facile. «Con il tipo di riparazione della saldatura richiesto, in realtà stavo lavorando al microscopio, un solo movimento e tutto poteva andare in tilt. È stato estremamente snervante ricevere una telefonata ogni ora chiedendo un aggiornamento. Allora ho provato un metodo, la respirazione consapevole: «È qualcosa che faccio ancora oggi spesso quando sono stressato o cerco di concentrarmi. Ho fatto un passo indietro mentale e mi sono preso un secondo per fare dei respiri profondi e concentrarmi sul calmarmi, abbassando la frequenza cardiaca», ha detto ancora il membro dell’aviazione americana dopo la sua personalissima impresa. 

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