NAPOLI – «Assurdo nel 2022. Gravissimo. Io conducente Atm, insultato e spintonato a Milano, nello svolgimento del pubblico servizio perché meridionale». Inizia così il suo racconto Luca, un ragazzo di Napoli, che lavora a Milano ormai da anni come conducente di bus nell’azienda di trasporto cittadina.
«Mentre ero in sosta al capolinea della linea 9 in Centrale – prosegue il racconto -, parlavo con un altro collega, anch'egli napoletano. Utilizzavamo tra noi, amici, colleghi, conterranei la nostra amata madrelingua napoletana, patrimonio Unesco e seconda lingua più parlata in Italia dopo l'Italiano. Tanto è bastato a far scatenare le ire di un balordo, italiano sulla 60ina, con accento marcatamente settentrionale, che ci ha apostrofati "terroni di merda”. Si proprio così – ribadisce Luca -, quella parola lì, nel 2022.
«Poi – dice ancora il conducente partenopeo -, al sopraggiungere di altri colleghi, la fuga del razzista, in classico stile vigliacco, quale solo loro sanno essere. Ancora esistono questi rigurgiti nel 2022. Non solo siamo costretti a emigrare dal nostro amato Sud a causa di questa Italia ingiusta e vergognosa, ma dobbiamo anche subire queste vere e proprie aggressioni razziste. Denuncerò il fatto alle autorità preposte perché tali assurdi episodi non abbiano mai più a ripetersi, né contro i meridionali, né contro qualunque altro essere umano, per qualsivoglia folle discriminazione. Ringrazio i colleghi, il personale sanitario e della polizia di stato intervenuti. Non è questa la Milano che voglio per me, per i miei figli e per nessun altro» conclude Luca.