Alessia Pifferi, processo in tilt: la pm lascia, accusa spaccata sull'indagine sulle psicologhe

Ennesimo colpo di scena nel procedimento a carico della 37enne, arrestata nel luglio del 2022 per avere lasciato morire di stenti la piccola Diana di soli 18 mesi

Alessia Pifferi, processo in tilt: la pm lascia, accusa spaccata sull'indagine sulle psicologhe
Alessia Pifferi, processo in tilt: la pm lascia, accusa spaccata sull'indagine sulle psicologhe
di Federica Zaniboni
Martedì 30 Gennaio 2024, 22:35 - Ultimo agg. 1 Febbraio, 08:46
3 Minuti di Lettura

La decisione di indagare le psicologhe di Alessia Pifferi, avvenuta nel bel mezzo di uno dei processi più in risalto a livello mediatico a Milano, ha finito per spaccare definitivamente l’accusa. Già, perché uno dei due pubblici ministeri che contestano alla donna l’omicidio pluriaggravato della figlia ha deciso di dimettersi dall’incarico. Ennesimo colpo di scena nel procedimento a carico della 37enne, arrestata nel luglio del 2022 per avere lasciato morire di stenti la piccola Diana di soli 18 mesi. Proprio nei giorni in cui uno psichiatra nominato dai giudici è al lavoro sulla perizia che dovrà accertare se Pifferi abbia realmente un «deficit grave», come sostenuto dalla difesa, la pm Rosaria Stagnaro ha restituito al procuratore capo Marcello Viola la delega a rappresentare l’accusa. Una scelta, questa, che sarebbe mossa appunto da un disaccordo («totale dissonanza») con il collega Francesco De Tommasi in merito all’apertura di un fascicolo a carico del difensore e delle psicologhe che avevano esaminato l’imputata in carcere.

Alessia Pifferi manipolata dalle psicologhe? La sorella: «È completamente cambiata, lei non è così remissiva»

NUOVA INCHIESTA 

La frattura tra i pm arriva dopo la notizia della nuova inchiesta nata proprio dal processo che si sta celebrando davanti alla Corte d’Assise. Le professioniste della casa circondariale di Milano San Vittore sono indagate per falso ideologico e favoreggiamento, così come l’avvocato Alessia Pontenani, che ha sempre sostenuto come la Pifferi abbia un quoziente intellettivo pari a quello di «una bambina di 7 anni».

Secondo il pm De Tommasi, però, queste valutazioni – che sono state ammesse nella perizia – sarebbero avvenute «falsamente», in quanto il test psicodiagnostico di Wais somministrato dalle psicologhe alla donna lo scorso aprile «non era fruibile né utilizzabile ai fini diagnostici e valutativi».

 

Alle base delle sue accuse vi sarebbe poi una serie di intercettazioni dei colloqui tra le professioniste e la Pifferi in carcere, durante le quali l’imputata sarebbe stata «manipolata». L’iniziativa giudiziaria, alla quale il magistrato aveva alluso nel corso delle precedenti udienze – affermando che le due donne non sarebbero state sentite in aula come testimoni ma eventualmente «in un’altra veste processuale» - non sarebbe stata correttamente comunicata alla collega Stagnaro, che fa parte del dipartimento fasce deboli coordinato dal procuratore aggiunto Letizia Mannella. Proprio oggi, una delle due professioniste dovrebbe essere sentita nella Procura di Milano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA