Amadori, arrestato storico dirigente: avrebbe rubato merce per alcuni milioni. L'azienda: «Lo abbiamo licenziato»

Le indagini proseguono per appurare se insieme al dirigente siano coinvolte altre persone interne ed esterne all'azienda.

Amadori, arrestato storico dirigente: avrebbe rubato merce per alcuni milioni. L'azienda: «Lo abbiamo licenziato»
Amadori, arrestato storico dirigente: avrebbe rubato merce per alcuni milioni. L'azienda: «Lo abbiamo licenziato»​
Sabato 7 Ottobre 2023, 18:54 - Ultimo agg. 9 Ottobre, 07:53
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Dopo le faide familiari sull'assetto societario un nuovo terremoto interno scuote Amadori. Uno storico dirigente del gruppo avicolo è stato licenziato in tronco una decina di giorni fa e ieri mattina è stato arrestato con un'accusa pesante: aver messo in piedi una sorta di organizzazione parallela - probabilmente coinvolgendo altri dipendenti - per sottrarre grandi quantità di carne. Lo riporta il Resto del Carlino che parla di un ammanco che ammonterebbe a 30 milioni di euro, anche se nel pomeriggio il gruppo ha specificato che si tratterebbe di un danno «sensibilmente inferiore». Il dirigente si trova ai domiciliari.

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Il licenziamento

All'Ansa Amadori con una nota dice di aver appreso dell'arresto oggi dalla stampa e ribadisce di avere una posizione di «parte lesa e offesa sull'intera vicenda.

L'azienda - specifica - aveva già avviato da tempo una verifica interna, tuttora in corso, che aveva portato la scorsa settimana all'interruzione del rapporto con il collaboratore. Al contempo, l'azienda conferma il suo pieno supporto alla Procura della Repubblica, perché venga fatta immediata chiarezza e piena luce sulle condotte che sembrano emergere dalle indagini». Il dirigente, riporta il Carlino nell'edizione cesenate, aveva incarichi nell'intero gruppo, sia nello stabilimento di San Vittore di Cesena sia in quello di Mosciano Sant'Angelo, in provincia di Teramo. I sospetti per ammanchi di ingenti quantità di prodotti, riferisce, circolavano da tempo ma non risultavano nella contabilità aziendale.

La denuncia

Una delle ipotesi è la messa in piedi di una sorta di mercato parallelo al quale i commercianti potevano approvvigionarsi a prezzi scontati e senza pagare l'Iva. A lungo andare, però, il buco contabile sarebbe diventato talmente grosso da non poter più essere mascherato. Così sarebbe scattata la denuncia. Ieri l'arresto, quando il dirigente si sarebbe recato allo stabilimento di Cesena per chiedere spiegazioni sul licenziamento. L'indagato - scrive il Carlino - sarebbe uno storico dirigente di Amadori, dove era approdato da un'altra azienda del settore avicolo. In tempi recenti era andato in pensione ma era stato riassunto con un contratto triennale per portare a termine il sistema di automazione integrato che avrebbe dovuto collegare la sede centrale di San Vittore con il polo produttivo di Mosciano Sant'Angelo. Le indagini proseguono per appurare se insieme al dirigente siano coinvolte altre persone interne ed esterne all'azienda. «L'azienda rileva che, dalle prime verifiche interne e con riserva di ulteriori approfondimenti tuttora in corso, il danno stimato ad oggi per Amadori sarebbe sensibilmente inferiore rispetto a quanto riportato sugli organi di stampa», ha specificato il gruppo in una seconda nota, inviata nel pomeriggio.

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