Cortei, nuove regole: vietati i baci ai poliziotti: «E' un gesto provocatorio»

Cortei, nuove regole: vietati i baci ai poliziotti: «E' un gesto provocatorio»
di Cristiana Mangani
Venerdì 7 Novembre 2014, 08:45 - Ultimo agg. 11:22
2 Minuti di Lettura
È considerato «un atto provocatorio», la causa possibile dello scioglimento di una manifestazione. È il “bacio”. Certo, un bacio di tipo diverso perché dato a un poliziotto mentre è in servizio. Proprio come è successo a Susa in occasione della marcia contro la Torino-Lione del 16 novembre dell’anno scorso, quando una manifestante No Tav baciò un agente in tenuta antisommossa. Una provocazione quindi che, per questa ragione, è stata inserita nel capitolo dedicato all’ordine pubblico, tra l’insieme di norme che costituiscono la nuova «tavola dei valori» della Polizia. Regole e procedure che indicano come resistenza passiva «fischi, contatti fisici blandi, gesti scurrili, sfide verbali, manifestazioni sonore e fragorose», ma che ribadiscono anche come l'uso della forza sia «legittimo» solo in caso di «assoluta necessità».



LE REGOLE

Il Dipartimento di pubblica sicurezza ha presentato ai sindacati il nuovo regolamento per cortei, controlli e fermi che, nelle intenzioni del Viminale, dovrà servire a definire un sistema di garanzie per gli stessi operatori e per i cittadini. L'obiettivo è indicato nella relazione introduttiva: ribadire che «la condotta del personale della polizia» deve prevedere «comportamenti improntati al rispetto dei diritti fondamentali, primo tra tutti la sacralità della persona». La polizia è infatti consapevole che la morte di Federico Aldrovandi o di Gabriele Sandri, ma anche alcuni eccessi durante i cortei, che finiscono con il pesare su tutta l'istituzione, sono non più accettabili. «La fiducia dei cittadini - scrive non a caso il Dipartimento - è strettamente correlata all’immagine di un'istituzione sentinella della legalità». La riunione di ieri con i sindacati è servita a valutare le regole illustrate nel vademecum. E le reazioni sono state diverse.



Per il segretario generale del Siap, Giuseppe Tiani, «è condivisibile il cambio di impostazione culturale della polizia, soprattutto se adeguato al cambio dei tempi. Anche se - sottolinea - il personale va dotato degli adeguati strumenti di lavoro». Al Sap, invece, le nuove regole di ingaggio convincono poco. «Si tratta di un pacchetto di norme - afferma il segretario Gianni Tonelli - molto complesso e articolato, che va studiato e analizzato, ma la prima impressione che abbiamo avuto non è positiva. Ci pare di leggere solo linee di condotta teoriche».



I PRESIDI

Nel corso della riunione si è anche parlato della riorganizzazione dei presidi. Il Viminale ha in cantiere un piano che prevede il taglio di diversi uffici: verranno tagliati 2 compartimenti e 27 presidi minori della Polizia stradale (altri 6 presidi verranno accorpati con uffici attigui), 73 tra sottosezioni e posti della polizia ferroviaria, 73 sezioni provinciali della polizia postale, 2 zone di frontiera e 10 presidi minori della Polizia di frontiera, tutte e 50 le squadre nautiche, 4 squadre sommozzatori (il settore sub finirà a La Spezia), 11 squadre a cavallo, 4 Nuclei artificieri, e la Scuola per i servizi di polizia a cavallo di Foresta Burgos.