Il cenone di Natale supera la crisi: spesa media di 30 euro a persona

Il cenone di Natale supera la crisi: spesa media di 30 euro a persona
Lunedì 23 Dicembre 2013, 20:20
3 Minuti di Lettura
Malgrado la crisi, al cenone di pesce per la Vigilia gli italiani non rinunciano, tuttavia la spesa delle famiglie per i prodotti ittici freschi scende del 12,5% rispetto al 2012.



«Per una vigilia con un menu di pesce di qualità, dall'antipasto al secondo, la spesa media a persona - ha detto Massimo Pallottini, amministratore delegato del Car, Centro Agroalimentare di Roma - è di 30 euro per l'acquisto del pescato fresco. Ma se si scelgono varierà tipiche, meno modaiole, la spesa pro capite può scendere a 10 euro».



Caccia dunque alle specie dimenticate, come il sugherello, buono almeno quanto il più noto branzino anche se da spinare con attenzione. Il consiglio ai tanti che puntano sul risparmio è quindi di far la spesa qualche giorno prima di Natale e Capodanno, se si ha la possibilità di surgelarla bene. «Rispetto allo scorso anno - afferma Federcoopesca-Confcooperative - i prezzi segnano ribassi tra il 5 e il 10%, e il pesce - stando ai risultati di un sondaggio web condotto dalla stessa associazione - sarà comunque presente nei menu delle feste di 3 italiani su 4».



Coldiretti stima che in totale 800 milioni di euro saranno spesi per acquistare il pesce durante le festività natalizie, con il giorno della Vigilia che fa registrare il consumo più elevato dell'anno. Intanto, nella pre-vigilia di Natale, tra i banchi del mercato i prezzi dei pescato di mare sono quasi raddoppiati nell'ultima settimana. Al mercato rionale di piazza San Giovanni di Dio, il principale nel quartiere romano di Monteverde, le vongole normalmente in vendita a 10 euro al kg oggi sono a 15. Le seppie, in sette giorni, sono passate da 15 a 28 euro al kg, e le spigole di mare da 30 euro al kg volano a 45 euro.



«Per fortuna - osserva la signora Mariangela - gli aumenti sui prodotti di allevamento, come le orate, sono contenuti, si spende dai dieci a 15 euro/kg. Ma a menare - lamenta ancora la pensionata - sono anche i banchi degli ortaggi. Per un carciofo il prezzo medio di 0,40 è schizzato a un euro, persino 1,20 l'uno. Piange anche chi vuole rispettare la tradizione del brodo di cardi, quotati già 2,50 rispetto ai consueti 1,50». Tra le specie più diffuse nei mari italiani, il ministero delle Politiche Agricole, indica il pesce sciabola, con cui si possono fare involtini, e il pagello, ottimo al cartoccio o al forno. Rinomati i tranci di tonnetto, che ha come alternativa economica il tombarello, ottimo in una pasta col finocchietto selvatico. Tuttavia, per far festa lo chef Rocco Iannone sottolinea che, almeno nella cultura partenopea, «il capitone è un simbolo dell'abbondanza, anche perchè di materia molto grassa». Il ricordo del capitone fritto è vivo anche nella memoria dello chef stellato Francesco Apreda, compresa la violenza dell'uccisione dell'animale che per i bambini di Napoli ha quasi il sapore di un rito di iniziazione.



«Non c'è bimbo - dice Apreda dall'Imago presso l'hotel Hassler di Roma - che non lo abbia visto preparare e che non sia stato terrorizzato e al contempo affascinato da quella specie di serpente di mare».
Per chi opta per il fuori casa nella via della Dolce Vita, Massimo Riccioli Ristorante Bistrot all'hotel Majestic propone un menu a 160 euro, vini compresi. A chi invece si cimenta ai fornelli, per la spesa ImpresaPesca Coldiretti suggerisce di scegliere la «zona Fao 37» se si vuole acquistare prodotto pescato del Mediterraneo. Per i molluschi e mitili è essenziale che il guscio sia chiuso, ed è meglio non scegliere i pesci già mutilati della testa e delle pinne.
© RIPRODUZIONE RISERVATA