Christian Sodano, parla lo zio del killer di Cisterna di Latina: «Chiedo perdono, tutta la mia famiglia è distrutta»

La disperazione di Vincenzo Conte: «Non aveva mai dato segni di squilibrio. Aveva sofferto la morte dei genitori»

Christian Sodano, parla lo zio del killer di Cisterna di Latina: «Chiedo perdono, tutta la mia famiglia è distrutta»
Christian Sodano, parla lo zio del killer di Cisterna di Latina: «Chiedo perdono, tutta la mia famiglia è distrutta»
di Marco Cusumano
Lunedì 19 Febbraio 2024, 22:26 - Ultimo agg. 22 Febbraio, 10:29
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Il duplice femminicidio di Cisterna di Latina è una ferita aperta non solo per la famiglia delle vittime, Nicoletta Zomparelli e Renée Amato, ma anche per quella dell’assassino, Christian Sodano. Il finanziere di 27 anni, orfano di entrambi i genitori, viveva tra Latina e Scauri, la località del Sud Pontino di cui è originario. Lo zio, Vincenzo Conte, è sconvolto per quanto accaduto una settimana fa.
«La nostra famiglia è ancora sotto choc per questa tragedia che nessuno avrebbe mai potuto immaginare. Come prima cosa vorrei chiedere scusa, a nome di tutti noi, alla famiglia delle vittime. Due persone hanno perso la vita e questo ci tormenta, siamo davvero sconvolti per ciò che ha fatto mio nipote».

Parliamo di Christian. Prima di martedì scorso aveva mai dato qualche motivo di preoccupazione?
«Assolutamente no.

Io e mio fratello conosciamo molto bene Christian, perché essendo senza genitori stava spesso qui da noi, a Scauri, ma ultimamente era più a Latina, da mio fratello, l’altro suo zio che abita dove Christian è stato arrestato dopo il delitto».

Partiamo dall’inizio, dal rapporto tra Christian e Desyrée.
«Di lei non so molto in realtà, so soltanto che si era fidanzato da qualche mese, meno di un anno. Inizialmente sembrava contento e invece ultimamente c’erano stati dei problemi, ma non so come sia potuto arrivare a questo epilogo di sangue. Sembrava tutto sommato tranquillo».

Invece stava covando odio verso di lei e la sua famiglia.
«Sì è sconvolgente, noi siamo caduti dalle nuvole dopo aver saputo del fatto di sangue. Christian non ha mai dato segni di pericolosità. Certo ha vissuto dei dolori molto pesanti nella sua vita, la perdita del padre e della madre. Ma, ripeto, non ci ha mai dato motivi di preoccupazione per atteggiamenti violenti e cose del genere».

Christian, prima del delitto, era andato a Bologna con l’altro zio per un evento lieto?
«Sì esatto, erano lì perché mio fratello è appena diventato nonno e anche Christian era andato a Bologna con lui per fare visita al cugino e al bimbo. Però era rientrato a Latina prima, da solo, perché ha detto che doveva rientrare in servizio alla Guardia di Finanza».

E invece ha compiuto una strage.
«Sì, purtroppo è così. E noi non facciamo altro che pensare alle due vite spezzate, alla mamma e alla sorella di Desyrée, ma anche a lei, alla ex fidanzata di mio nipote che sta vivendo una tragedia inimmaginabile. Mi vengono i brividi solo a pensarci. Ribadisco, vogliamo chiedere scusa alla famiglia Amato. Abbiamo sentito tante storie di violenza in Tv, storie di donne uccise, ma quando ti ci ritrovi dentro è tutto diverso... Non sai cosa pensare, non sai cosa fare. Siamo passati da un momento di gioia per la nascita del nipotino, a un dolore enorme». 

Christian andava spesso a Scauri? 
«Abbastanza spesso, qui ci sono anche i miei genitori, i nonni di Christian. Lui è molto legato specialmente alla nonna, ha un legame speciale con lei. Ora anche lei non si capacita di quanto è avvenuto, è sconvolta. Mio padre invece ha 92 anni e non sa nulla di ciò che è accaduto, è malato e allettato, non posso certo dargli una notizia del genere, non credo si riprenderebbe da uno choc simile».

 

Secondo lei cosa è successo a Christian?
«Non lo so, è un gesto inspiegabile. Comunque non penso che volesse davvero fuggire, quando ha telefonato a mio fratello si è fatto convincere ad andare a casa sua, a Latina, per farsi raggiungere dalla polizia e così infatti è accaduto. Non credo che sarebbe davvero riuscito a fuggire».

Avete intenzione di incontrare i familiari di Nicoletta e Renée?
«È presto. Non lo so, non lo sappiamo. Per ora il dolore è enorme. Ci sentiamo soltanto di chiedere scusa. A tutti».

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