Elena Cecchettin su Instagram critica le «parole dell'amore» lette a Sanremo dagli attori di Mare Fuori: «Siparietto inutile, non si poteva fare di meglio?»

Il post sui social: «Sul serio non si poteva fare di meglio?»

Elena Cecchettin critica le «parole dell'amore» lette a Sanremo dagli attori di Mare Fuori: «Roba da Baci Perugina»
​Elena Cecchettin critica le «parole dell'amore» lette a Sanremo dagli attori di Mare Fuori: «Roba da Baci Perugina»
Venerdì 9 Febbraio 2024, 10:37 - Ultimo agg. 10 Febbraio, 08:07
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«Le frasi ascoltate martedì su quel palco sono roba da Baci Perugina. E soprattutto sono frasi sull’amore. Ma l’amore non ha niente a che vedere con la violenza maschile». Le frasi sono della scrittrice e attivista Carlotta Vagnoli e sono state ricondivise sui social da Elena Cecchettin, sorella di Giulia, la ragazza uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta a novembre. Cecchettin critica il momento di Sanremo in cui gli attori di "Mare Fuori" martedì hanno letto le parole scritte da Matteo Bussola contro la violenza di genere. Elena poi, riprendendo il post di Carlotta Vagnoli, aggiunge in una storia Instagram: «Di un siparietto intriso di pinkwashing le vittime di femminicidio e 13 sopravvissute se ne fanno poco, sul serio non si poteva fare di meglio?».

Le critiche dopo le parole a Sanremo

Le parole scritte da Bussola in realtà erano state criticate da subito sui social, in primis dalla stessa Carlotta Vagnoli, le cui parole sono state iper condivise: «Le "nuove regole dell’amore" portate sul palco di Sanremo in quella che a tutti gli effetti è una promo al sapore di pinkwashing di Mare Fuori, sono un concentrato di privilegio maschile e naftalina - ha scritto l'autrice e attivista -.

Ma soprattutto non sono a fuoco. Non si parla di patriarcato, di cultura dello stupro, di violenza maschile contro le donne, di privilegio, di mascolinità tossica. Far scrivere a un uomo un pezzo del genere mi sembra il punto più ridicolo della serata di ieri». 

Amadeus: «Rispetto Cecchettin ma intervento di Mare Fuori era bello»

«Esprimo il massimo dolore per quello che è accaduto a Elena Cecchettin e alla sua famiglia. E rispetto il suo parere, ma secondo me l'intervento di Mare Fuori è stato bello», ha detto Amadeus in conferenza stampa. «Non sarà invitata sul palco. E non la chiamerò: chiami qualcuno quando ti devi scusare, ma non quando non ti devi scusare», ha aggiunto.
 

Il discorso di Bussola letto dagli attori di Mare Fuori 

Ascolta, accogli, accetta, impara, verità, accanto, no, insieme. Sono queste le nuove parole dell'amore, scelte dallo scrittore Matteo Bussola contro la violenza sulle donne, portate sul palco dell'Ariston dal cast di "Mare Fuori". Giovanna Sannino è stata la prima a prendere parola: «Ascolta, è la prima parola. Una donna che ti parla, si fida di te. Non trattarla mai con sufficienza o con fastidio neanche quando ti sembra che si stia lamentando di qualcosa, perché c'è differenza tra lamentarsi di te e lamentarsi con te». Matteo Paolillo ha poi continuato: «Accogli è la seconda parola. Nessuno si merita la violenza di dover aderire ad aspettative altrui, di essere considerato troppo o troppo poco, non ancora o non più. Facciamo invece sempre sentire chi amiamo accolto, esattamente per quello che è, perché tutti noi abbiamo il diritto non a sentirci amati nonostante, ma ad essere amati proprio perché». Poi Yeva Sai: «Accetta è la terza. Non sempre l'amore dura e dopo un percorso condiviso può succedere di dover spezzare un cuore, pur di non spezzare noi stessi, perché siamo al mondo per fiorire, non per appassire all'ombra di rapporti in cui non ci riconosciamo più. Ecco perché amare a volte può voler dire accettare che le persone siano felici anche senza di te». Spazio poi a Domenico Cuomo, che ha continuato: «Impara è la quarta. L'amore è un lavoro e impararlo è forse la cosa più importante per la quale siamo qui. Ci riusciremo solo con un'applicazione quotidiana, tu insegni le tue parole e lei insegna le tue, fino a quando non inventerete le vostre». Poi Antonio D'Aquino: «Verità è la quinta. Abbandoniamo gli stereotipi del vero uomo e della vera donna, per ambire a essere uomini veri e donne vere. Gli uomini veri e le donne vere vivono e amano nel mondo, accolgono le proprie diversità e quelle degli altri come risorse, sapendo che sono proprio quelle a renderli liberi». Poi è il turno di Francesco Panarella: «Accanto è la sesta. Una coppia non si fonda sull'attribuire ruoli ma sul condividerli, non sul tracciare confini ma sullo starsi accanto. A volte perfino sull'attendersi, accettando anche momenti di silenzio in cui ti pare non stia succedendo niente. Ma quell'attesa è solo ciò che prepara il tuo meglio e quel silenzio è solo ciò che testimonia il tuo amore». Maria Esposito ha poi spiegato la settima: «No è la settima. È una parola dura ma che dobbiamo riuscire a pronunciare, e che gli altri devono essere pronti a ricevere. No è la parola che stabilisce il perimetro della nostra volontà, e rende chiaro che l'amore non deve c'entrare mai con il possesso. Per questo a volte no è la più alta dichiarazione d'amore che si possa fare». Infine Massimiliano Caiazzo ha concluso: «Insieme è l'ottava. Una parola che può sembrare fuori moda sopratutto oggi in cui uomini e donne si vivono come avversari. Per questo che questa parola è la più preziosa, quella su cui investire per il futuro. Ciò che conta è che ricominciamo a guardare gli uni negli occhi degli altri. Quello che sceglieremo di vedere dipenderà solo da noi». 

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