Covid, obbligo mascherina fino al 30 giugno: ecco dove e per chi. Rezza: «Senza, il virus torna a correre»

Proroga per l'ordinanza del ministro della Salute

Covid, obbligo mascherina fino al 30 giugno: ecco dove e per chi. Rezza: «Senza, il virus torna a correre»
Lunedì 1 Gennaio 2024, 11:39 - Ultimo agg. 2 Gennaio, 15:53
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Covid e obbligo di mascherine. C'è la proroga fino al 30 giugno 2024 delle misure contenute nell'ordinanza firmata il 28 aprile scorso dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, che prevede l'obbligo di indossare la mascherina per i lavoratori, utenti e visitatori delle strutture sanitarie all'interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, specialmente se ad alta intensità di cura, identificati dalle Direzioni Sanitarie delle strutture sanitarie stesse.

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L'ufficializzazione della proroga è prevista con la pubblicazione dell'ordinanza in Gazzetta.

In particolare, in base all'ordinanza in proroga, l'obbligo è esteso ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti. Negli altri reparti delle strutture sanitarie e nelle sale di attesa, la decisione sull'utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie da parte di operatori sanitari e visitatori resta alla discrezione delle Direzioni sanitarie, che possono disporne l'uso anche per tutti coloro che presentino sintomatologia respiratoria.

Non sono previste analoghe misure per quanto riguarda gli spazi ospedalieri comunque siti al di fuori dei reparti di degenza. Non hanno l'obbligo di indossare la mascherina i bambini di età inferiore ai sei anni; le persone con patologie o disabilità incompatibili con l'uso della mascherina, nonchè le persone che devono comunicare con una persona con disabilità in modo da non poter fare uso del dispositivo. 

Rezza: «Senza mascherina i virus tornano a correre»

«Il punto è che l'influenza se la sono scordata un po' tutti. Per due anni non c'è stata ma la malattia ha sempre le stesse caratteristiche. E non bisogna pensare che sia banale, può dare broncopolmoniti come conseguenze di super-infezioni batteriche, che partono nelle persone debilitate dal virus», ha detto in una recente intervista a La Repubblica, l'epidemiologo Gianni Rezza, ex direttore della Prevenzione del ministero della Salute. Per Rezza, «è stata la fine delle misure contro la pandemia a far sì che i virus contagiassero di più. Quindi non c'entrano vaccini o malattia ma proprio il fatto che per due anni i virus, a parte il Covid, non abbiano circolato. Tra l'altro le misure come la mascherina sono più efficaci contro l'influenza che contro il Covid». Quanto al picco dell'influenza dice: «Dovremmo essere vicini, me lo aspetto a gennaio».

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