Denny Pruscino, l'ergastolano muore dopo il calcetto in carcere per un malore: chi era (e perché era in carcere)

Il detenuto è giunto in ospedale in condizioni disperate ed è morto poco dopo

Danny Pruscino, l'ergastolano morto a causa di un malore dovuto al caldo: chi era e perché era in carcere
Danny Pruscino, l'ergastolano morto a causa di un malore dovuto al caldo: chi era e perché era in carcere
Martedì 20 Giugno 2023, 18:04 - Ultimo agg. 22 Giugno, 11:58
2 Minuti di Lettura

Una partita di calcetto, durante l'ora d'aria, per spezzare la monotonia di una giornata di caldo torrido. E il fisico di Denny Pruscino, 42enne ergastolano del Due Palazzi di Padova, non ha retto. Subito dopo essere rientrato in cella si è sentito male. A quel punto il detenuto è stato soccorso e portato in infermeria. Allo stesso tempo è stato avvisato il Suem 118. Ma è stato tutto inutile: l'uomo è giunto in ospedale in condizioni disperate ed è morto poco dopo

 

Chi è Denny Pruscino: perché scontava l'ergastolo

Denny Pruscino era in carcere per l'omicidio del piccolo Jason, il figlio appena messo al mondo dalla moglie, Katia Reginella. I tre abitavano a Piane di Morro, frazione di Folignano, in provincia di Ascoli Piceno. Il delitto, avvenuto a cavallo tra il 23 e il 24 giugno del 2011, aveva scosso l'opinione pubblica, per l'assurdità della dinamica e del movente. Secondo la ricostruzione dei fatti, Il piccolo Jason, meno di due mesi di vita, piangeva insistentemente il giorno dell'omicidio. Indispettito da tale situazione, il padre l'avrebbe preso e scagliato più volte contro il divano.

Poi, il corpicino del piccolo Jason è stato avvolto in un sacchetto e abbandonato dai genitori vicino ad un bidone dell'immondizia. I giudici hanno confermato il coinvolgimento della moglie Katia nella vicenda, ritenuta anch'essa colpevole di omicidio volontario per non aver impedito tale atrocità.

Al contrario, aveva perfino aiutato il marito a disfarsi del corpo di Jason, che forse respirava ancora quando è stato abbanddonato tra i rifiuti. Non si saprà mai. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA