Droga, in aumento tra gli adolescenti lo «sballo alla cieca»

Droga, in aumento tra gli adolescenti lo «sballo alla cieca»
di Gigi Di Fiore
Martedì 24 Marzo 2015, 12:15 - Ultimo agg. 12:16
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È quasi un rituale, una statistica del già visto che non offre spiragli di speranza. Il consumo di droga degli adolescenti in Italia è ancora in aumento. Lo conferma il sedicesimo rapporto annuale dell'Espad (European School Survey Project on Alcohol and other drugs), progetto che riunisce 35 Paesi europei e che, nella parte italiana, è curato dall'Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa. Un questionario di 32 pagine è stato distribuito agli alunni di 405 scuole rappresentative di tutto il territorio nazionale.



È subito emerso un dato allarmante, molto particolare: quasi 400mila studenti italiani hanno utilizzato psicofarmaci senza prescrizione medica almeno una volta nella vita. Nell'ultimo anno, sono stati 200mila. Si tratta di percentuali rappresentative abbastanza alte: il 17 per cento degli adolescenti che frequentano le scuole italiane. Spiega Sabrina Molinaro, tra i sette ricercatori impegnati nel progetto: «I dati italiani di consumo di molecole psicoattive non sono allineati alla media europea, ma sono significativamente più alti». Il campione di ragazzi intervistati, tra i 15 e i 19 anni, ha fornito risposte su cui riflettere: il 2,3 per cento ha preso pillole, pasticche, erbe liquide e polverine sconosciute per «uno sballo alla cieca». Significa che i ragazzi si «sono fatti», senza sapere cosa prendessero. In prevalenza per spirito di emulazione, per seguire il gruppo e le sue abitudini. Tutti i dati raccolti restano da grandi numeri: oltre 600mila adolescenti fumano spinelli, 60mila prendono cocaina, 27mila eroina e circa 60mila ingeriscono allucinogeni e stimolanti. È la cultura dello sballo comunque, diffusa in particolari situazioni di gruppo. Aggiunge Sabrina Molinaro: «La novità del lavoro, che ha coinvolto 30mila studenti di 405 istituti scolastici superiori italiani, riguarda proprio il numero significativo di ragazzi che utilizzano sostanze senza conoscerle, né sapere quali effetti procurano».



Le percentuali e i numeri danno consistenza all'analisi: gli ignari sulle sostanze prese sono il 56 per cento, ma il loro consumo si è limitato a non più di due volte.
Per un 23 per cento, invece, il consumo ignaro si è ripetuto per almeno una decina di volte. Dice Sabrina Molinaro: «Il 53 per cento di questi studenti ha utilizzato un miscuglio di erbe sconosciute, che si presentavano per il 47 per cento in forma liquida e per il 43 per cento sotto forma di pasticche o pillole». Preoccupa l'aumento di psicofarmaci, comprati senza prescrizione. Il loro uso corretto dovrebbe far parte di un percorso terapeutico controllato da uno specialista. Non sempre avviene e questo diventa un ulteriore campanello d'allarme presente nel rapporto Espad.




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