Maxibomba d'aereo sotto un pilone: autostrada chiusa, evacuato un intero paese

Maxibomba d'aereo sotto un pilone: autostrada chiusa, evacuato un intero paese
di Paola Treppo
Mercoledì 16 Settembre 2015, 16:39 - Ultimo agg. 16:43
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RESIUTTA - Sarà necessario chiudere al traffico un tratto della A23 Udine-Tarvisio, la statale 13 Pontebbana e allontanare dalle loro abitazioni le famiglie di un intero paese, quello di Resiutta (Udine) che conta circa 300 persone. La “paralisi” è necessaria per eseguire in tutta sicurezza le operazioni di despolettamento e brillamento di una grossa bomba d’aereo di fabbricazione statunitense rinvenuta alla base di un pilone della ss13 Pontebbana, quindi vicino al centro abitato, e vicino al viadotto della A23.



L’ordigno, della seconda guerra mondiale, è stato trovato nel mese di aprile accidentalmente alla confluenza tra il torrente Resia e il fiume Fella. La bomba, “GP.AN-M 65 A1”, del peso di 1000 libbre, ha una lunghezza complessiva di un metro e 76 centimetri, e un diametro nel punto massimo di quasi mezzo metro; pesa 490 chili, di cui 270 di tritolo. A eseguire le operazioni di bonifica saranno gli artificieri del 3° Reggimento Genio di Udine, probabilmente la prossima settimana - forse martedì o mercoledì - non appena si presenteranno le condizioni meteo favorevoli. A coordinare l’intervento sotto il profilo della sicurezza la Prefettura di Udine.



Bombe di questo genere sono sempre più rare. Ne vengono rinvenute 3-4 ogni 15 anni ma in Friuli l’incidenza è più alta. Nel caso del residuato di Resiutta è stata probabilmente l’acqua del Resia e del Fella e metterla in luce dopo decenni, con un'azione di dilavamento del materiale che l’ha tenuta nascosta per tanto tempo.



Il despolettamento - che è la fase più pericolosa e delicata dell’operazione - sarà eseguito sul posto; il brillamento, invece, sul greto del Fella. L’area di interdizione “rossa”, inaccessibile, avrà un diametro di 650 metri. Comunità e utenti della A23 e della ss13 saranno tempestivamente informati rispetto alla data delle operazioni che, anche se richiederanno poche ore, creeranno inevitabilmente dei disagi per il traffico e per gli anziani e le persone disabili o malate che abitano in paese e che hanno convissuto per tanto tempo con quella grossa bomba sotto i piedi.