Incidente in Salento, Fausto Nicolì morto in sella alla sua moto: fu accusato (ingiustamente) dell'omicidio di Noemi Durini

La vittima balzò alle cronache nazionali nel 2019 come il “meccanico di Patù”, accusato di avere ucciso la ragazza di 16 dal fidanzato di quest'ultima

Incidente in Salento, Fausto Nicolì morto in sella alla sua moto: fu accusato (ingiustamente) dell'omicidio di Noemi Durini
Incidente in Salento, Fausto Nicolì morto in sella alla sua moto: fu accusato (ingiustamente) dell'omicidio di Noemi Durini
di Luca Prontera
Martedì 19 Settembre 2023, 18:37 - Ultimo agg. 20 Settembre, 07:06
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Ancora un incidente nel Salento. L’impatto mortale è avvenuto sulla statale 275 Maglie-Leuca, all’altezza di Lucugnano, prima di arrivare alla grande rotatoria. La vittima è un motociclista, Fausto Nicolì, 55enne originario di Patù, e le dinamiche dello scontro, avvenuto poco dopo le 7.30 del mattino, sono ancora da definire. I mezzi coinvolti sono una Lancia Y grigia e una moto Suzuki Gsx r1000 blu.

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Salento, moto contro auto: morto Fausto Nicolì

Subito dopo l’impatto, alcune persone si sono fermate per soccorrere l’uomo, già esanime e riverso sul ciglio della strada, dopo aver fatto un volo di 10 metri.

Precipitando al suolo, ha perso il casco e una scarpa arancione rimasta abbandonata per terra.

Sul posto sono giunti i sanitari del 118, che dopo alcuni tentativi di rianimazione non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. I carabinieri della locale stazione hanno effettuato i rilievi di rito per stabilire dinamiche ed eventuali responsabilità. L’uomo lascia una figlia e una nipote.

Chi è la vittima

La vittima è Fausto Nicolì, 55enne di Patù. Il centauro era in sella a una moto quando ha impattato contro una Lancia Ypsilon grigia. L’uomo, già noto per reati legati alla detenzione e allo spaccio di stupefacenti, balzò alle cronache nazionali nel 2019 come il “meccanico di Patù” accusato di avere ucciso Noemi Durini dall'ex fidanzato Lucio M.. La giovane di Specchia uccisa brutalmente proprio dall'ex fidanzato all'epoca dei fatti minorenne e condannato poi, anche in Appello, a 18 anni ed otto mesi di reclusione.

Il 55enne, a seguito delle dichiarazioni rilasciate da Lucio M. fu accusato di atti persecutori e lesioni personali. Oggetto delle ire di Nicolì, il padre, lo zio e il cugino di Lucio. Il tutto avvenuto proprio nei giorni in cui l’allora 17enne, dopo aver confessato l’omicidio, nel corso di una udienza preliminare chiese scusa ai genitori di Noemi. Non allo stesso Nicolì, tuttavia, che era stato accusato (ingiustamente) di omicidio dal ragazzo. Quell’accusa fu poi archiviata, ma evidentemente l’astio del meccanico di Patù nei confronti del giovane e della sua famiglia non andò esaurendosi. In almeno quattro occasioni Nicolì avrebbe malmenato e insultato i parenti del ragazzo.

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