Federica Fassina picchiata in casa da un uomo in tuta da sub. «La vendetta mio stalker». Cinque anni da incubo e 22 denunce

La terribile vicenda arriva da Padova: l'uomo è in carcere, l'altra sera "ha mandato" una persona per spaventare di nuovo la 45enne

Federica Fassina picchiata in casa da un uomo in tuta da sub. «La vendetta mio stalker». Cinque anni da incubo e 22 denunce
Federica Fassina picchiata in casa da un uomo in tuta da sub. «La vendetta mio stalker». Cinque anni da incubo e 22 denunce
di Luca Ingegneri
Sabato 9 Marzo 2024, 11:34 - Ultimo agg. 10 Marzo, 08:03
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PADOVA - Ha avuto la forza di denunciare pubblicamente il suo molestatore, attualmente in carcere, raccontando in un libro cinque anni di appostamenti, pedinamenti e minacce, scanditi da ventidue denunce. Ma l’incubo è tornato a materializzarsi. Federica Fassina, 45enne agente di moda, è stata aggredita e picchiata all’interno della sua abitazione. Ad agire un giovane, altezza 1.90, corporatura magra, completamente travisato da una muta da sub e guanti di colore nero. La donna è stata picchiata in varie parti del corpo e pure sfiorata nelle parti intime. Ha riportato una serie di contusioni a cosce, fianchi, mani e braccia. I sanitari del pronto soccorso dell’Azienda ospedaliera cittadina l’hanno giudicata guaribile in dieci giorni.

Il raid

L’ignoto aggressore ha agito per vendetta. Voleva impaurire la 45enne. Lo dimostra il fatto che dalla casa di Federica non è stato portato via nulla. Neppure un vecchio cellulare che l’uomo ha abbandonato in giardino durante la fuga. L’intrusione è avvenuta alle 22.30. Federica era sola in casa. Luci e televisore erano accesi. Si stava svestendo per andare a letto quando ha udito un botto fortissimo. «Istintivamente mi sono girata verso la finestra - racconta - e ho visto entrare in casa uno sconosciuto vestito di nero. Con le mani mi sono protetta il viso lasciando scoperta la parte sinistra del corpo. Nel frattempo è scattato l’impianto d’allarme. Lui ha iniziato a picchiarmi. Forse utilizzava un oggetto, una specie di frusta, che faceva parecchio rumore. Ho provato a sferrargli un calcio per allontanarlo ma non ci sono riuscita. Mentre mi picchiava ha pronunciato un paio di frasi: inizialmente mi ha detto “Tr... hai messo allarme”, successivamente ha aggiunto “Smetti di rubare soldi”».

Il violento pestaggio

Il pestaggio è durato un paio di minuti.

Nella colluttazione Federica è stata toccata anche ai genitali. Lo sconosciuto sapeva di non avere molto tempo a disposizione. Non ottenendo risposta al telefono, la madre, che abita al piano superiore, sarebbe scesa a vedere cosa stesse accadendo alla figlia. E l’aggressore ne era evidentemente al corrente perché, prima di allontanarsi dalla finestra, ha pronunciato la frase «Adesso arriva vecchia».

La mamma ha trovato la figlia dolorante

Quando l’anziana è entrata nell’appartamento della figlia l’ha trovata dolorante e in lacrime. Dell’aggressore non c’era più traccia. È stata lei a chiamare i carabinieri e il Suem. L’ambulanza l’ha accompagnata al pronto soccorso dove, oltre agli esami radiografici che hanno escluso fratture, Federica ha affrontato un colloquio con la psicologa. Ieri mattina si è recata dai carabinieri a sporgere denuncia. Non ha avuto esitazioni nel collegare l’aggressione di giovedì sera con le ripetute molestie di cui è stata oggetto per cinque anni da parte del vicino di casa. Lo sconosciuto parlava con la stessa inflessione, tipica di chi proviene dall’Est Europa. «Ho motivo di credere - così recita la denuncia - che la persona entrata dalla finestra sia stata mandata da lui. Mentre mi picchiava ha detto la frase “Smetti di rubare soldi”. Credo si riferisse al fatto che dopo la condanna del mio stalker il tribunale di Padova ha disposto il pignoramento di un quinto del suo stipendio per risarcire i danni in mio favore. E la frase “arriva vecchia” è la stessa pronunciata più volte dal vicino di casa con riferimento a mia madre».

I tentativi di violenza precedenti

Non era neppure la prima volta che Federica si trovava davanti quell’uomo vestito di nero. «Ci aveva già provato il 1 agosto scorso, sempre alla stessa ora. Il mio cane Olly aveva visto un’ombra aggirarsi in giardino e si era messo ad abbaiare. Avevo spostato la tenda e mi ero accorta di quella persona che stava tentando di rompere il vetro. Avevo avuto una buona dose di sangue freddo. Mi ero fiondata verso la porta d’ingresso ed ero scappata sopra, da mia madre. Stavolta non sono riuscita ad evitare che mi picchiasse».
I carabinieri hanno repertato numerose macchie di sangue e sequestrato un plaid all’interno dell’appartamento, nel tentativo di raccogliere indizi utili all’identificazione dell’aggressore. «Ho un impianto d’allarme con videosorveglianza che copre la parte anteriore della casa - aggiunge Federica - ma lui è passato dal retro rompendo la finestra della camera da letto. Purtroppo le telecamere non hanno ripreso immagini utili».

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