I detenuti «hanno forzato una porta che conduce al cortile passeggio e lì, gioco facile, hanno scavalcato il muro e si sono trovati sotto a quello di cinta che lo hanno oltrepassato indisturbati.
Fuori c'era una macchina ad aspettarli». È questa la dinamica dell'evasione che Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, fornisce all'Adnkronos. «Questo è il problema della vigilanza dinamica», lamenta Capece che denuncia anche «la grave carenza organica riscontrabile soprattutto nel carcere fiorentino di Sollicciano». «Ora è caccia aperta a tre evasi», conclude.