Perugia, detenuto fondamentalista
aggredisce agente in carcere

Perugia, detenuto fondamentalista aggredisce agente in carcere
Giovedì 8 Settembre 2016, 15:49 - Ultimo agg. 17:01
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PERUGIA - Un’aggressione «brutale e violenta», commessa da «un detenuto già noto alle cronache penitenziarie per il suo fondamentalismo islamico e per essere stato protagonista di molti eventi critici durante la detenzione»: è quanto denuncia il sindacato autono di polizia penitenziaria, Sappe, per voce del segretario regionale umbro Fabrizio Bonino.

«Questo detenuto ha aggredito senza una ragione il poliziotto penitenziario di servizio e ha fomentato gli altri detenuti islamici, invitandoli a lesionarsi il corpo - prosegue Bonino -. L’uomo, uno straniero, era già in isolamento per esser stato protagonista di altri eventi critici durante la detenzione. Ha commesso una folle aggressione, ingiustificata, che deve fare seriamente riflettere visto che è stata commessa da un detenuto votato alla causa della Jihad e particolarmente violento. Al collega ferito va la nostra solidarietà e vicinanza ma, ripeto, quel che è successo deve fare seriamente riflettere».

E da Roma arriva la denuncia del segretario generale del Sappe Donato Capece sui rischi della radicalizzazione violenta e del proselitismo all’interno degli istituti penitenziari del fondamentalismo islamico. «Quel che è accaduto nel carcere di Perugia Capanne deve fare seriamente riflettere, ma il SAPPE denuncia la gravità della situazione. La Polizia Penitenziaria monitora costantemente, attraverso gruppi selezionati e all’uopo preparati, la situazione nelle carceri, per adulti e minori, al fine di accertare l’eventuale opera di proselitismo del fondamentalismo islamico nelle celle, anche alla luce dei tragici fatti accaduti all’estero. Ma per fare questo servono fondi per la formazione e l’aggiornamento professionale dei poliziotti penitenziari e nuovi Agenti. Il Ministero della Giustizia parla della presenza di 39 detenuti radicalizzati e di almeno 300 quelli ritenuti a rischio di radicalizzazione. A nostro avviso è un dato sottostimato, se solo si considera che sui 54.195 detenuti "ospitati" nelle carceri italiani ben 18.311 sono stranieri. Di questi 10mila sono musulmani, la stragrande maggioranza dei quali è praticante. Ciò nonostante, noi Polizia Penitenziaria siamo sotto organico di 8mila Agenti e la Legge di stabilità ha bocciato un emendamento che avrebbe permesso l'assunzione di nuovi Agenti, a cominciare dall’assunzione degli idonei non vincitori dei precedenti concorsi, già pronti a frequentare i corsi di formazione. Per questo abbiamo, in più occasioni, sollecitato il Ministro della Giustizia Andrea Orlando per ottenere assunzioni straordinari per il Corpo di Polizia Penitenziaria».
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