Gaia Menga morta sulla Laurentina, l'amica della madre confessa: «Guidavo io». La donna ​positiva all’alcol test

Sonsirie Betti, 33 anni, è indagata per omicidio stradale

Gaia Menga morta sulla Laurentina, l'amica della madre confessa: «Guidavo io la macchina»
Gaia Menga morta sulla Laurentina, l'amica della madre confessa: «Guidavo io la macchina»​
di Camilla Mozzetti
Mercoledì 8 Novembre 2023, 00:10 - Ultimo agg. 9 Novembre, 08:49
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«È inutile girarci intorno: sono stata io, ero io che guidavo l’auto, ero io al volante. Mi dispiace per la bambina». Poche parole, scandite nitidamente di fronte agli agenti della polizia locale del X Gruppo Mare che hanno raccolto la sua confessione trasmettendola poi in Procura dove era stato già aperto un fascicolo per omicidio stradale e lesioni e lei era stata iscritta sul registro degli indagati.

Pur senza la sua diretta ammissione, le prove contro Sonsirie Betti, classe 1990, al volante della Golf che sabato notte si è schiantata non lontano dalla Laurentina, sarebbero arrivate a stretto giro. Questione di tempo: le impronte raccolte sul volante e le tracce di sangue sulla parte del posto guidatore non avrebbero fatto altro che confermare come fosse lei, quella notte, e non la madre di Gaia alla guida del veicolo. Si chiude così la ricostruzione del terribile incidente in cui una bambina di solo 13 anni - Gaia Menga - ha perso la vita sabato notte, di ritorno con la madre e quella amica, da un ristorante di Anzio. 

LE PERIZIE

Il pubblico ministero Margherita Pinto ha comunque disposto una doppia perizia: con la prima affidata a un consulente si dovrà stabilire la velocità a cui viaggiava la Golf, con la seconda, invece, si dovrà accertare che il manto stradale non fosse compromesso.

L’incidente è avvenuto in via Gutenberg, l’auto avrebbe dovuto imboccare la rotatoria ma stando poi ai rilievi della Municipale ha urtato il marciapiede prima di impegnarla. Questo ha comportato un triplice ribaltamento: le passeggere sono state catapultate fuori e Gaia, seduta sui sedili posteriori e probabilmente addormentata considerato l’orario, non aveva la cintura di sicurezza. Proprio il fatto che le due donne siano state trovate in strada all’arrivo dei soccorsi non ha permesso nell’immediato di chiarire quale delle due fosse al volante. La madre della bambina, Giada Gerundo, fin dall’inizio pur non ricordando nulla dell’incidente ha detto che non era lei al volante, l’amica sosteneva la medesima versione, ovvero che non era neanche lei al volante della Golf. Ma poi ha deciso di confessare e ammettere quello che le indagini avevano già in parte cristallizzato.

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L’auto non apparteneva a nessuna delle due donne: era stata affittata con un noleggio a lungo termine da un amico della Betti che sabato gliel’aveva prestate per andare a cena a mare nonostante il maltempo. Sul posto, la notte di sabato, la prima pattuglia dei vigili urbani è arrivata alle 2.40 ma quella deputata ai rilievi, ossia la pattuglia incidenti (ogni notte ce ne è una soltanto in servizio per le strade della Capitale) è arrivata sulla Laurentina partendo da Ostia dopo quasi due ore. Questo inevitabilmente ha ritardato alcuni esami: entrambe le donne sono risultate negative al drug-test ma una delle due, la Betti, non è risultata negativa al test alcolemico. Il livello in fase di analisi è risultato di poco sopra la soglia consentita ma appunto è stato prelevato diverse ore dopo l’incidente e questo fa supporre che alle due, quando l’auto si è ribaltata, fosse invece molto più alto. Sul corpo della piccola Gaia sarà svolta l’autopsia. Il suo cuore ha smesso di battere sull’ambulanza prima di raggiungere l’ospedale, molto probabilmente (questa è la triste speranza) non si è accorta di nulla.

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