Gaia Punzi morta 5 mesi dopo l'incidente a Bassano Romano: la 16enne investita mentre andava a scuola

Dimessa dall’ospedale a fine luglio, lunedì era tornata per alcuni controlli

Gaia muore 5 mesi dopo l'incidente a Bassano: la 16enne era stata investita mentre andava a scuola
Gaia muore 5 mesi dopo l'incidente a Bassano: la 16enne era stata investita mentre andava a scuola
di Chiara Rai
Giovedì 31 Agosto 2023, 22:30 - Ultimo agg. 2 Settembre, 09:21
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A cinque mesi dall’incidente e quando ormai sembrava aver superato il periodo più critico mercoledì è morta Gaia Punzi, la quindicenne residente a Bracciano, investita da un’automobilista mentre andava a scuola. La comunità di Bracciano si è stretta intorno al dolore della famiglia, alla mamma Tiziana, il papà, la sorellina e il fratellino più piccoli. Gaia è morta in un momento in cui sembrava in piena ripresa, tant’è che di recente aveva festeggiato in una pizzeria a Bracciano con le amiche e i genitori, il papà carabiniere e la mamma impiegata in una nota catena di fast food a Roma. Gaia si era battuta come una piccola leonessa ed era pronta per rientrare a scuola. Gli ultimi due giorni prima del decesso, secondo i racconti di alcuni conoscenti, era rientrata in ospedale per effettuare una endoscopia per indagare su alcuni disturbi conseguenti, si presume, a una tracheotomia cui si era dovuta sottoporre dopo un periodo prolungato di coma farmacologico nei mesi successivi l’incidente.

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IL RICOVERO

Gaia Punzi, secondo i racconti di alcune amiche, era stata dimessa a fine luglio dall’ospedale Bambino Gesù di Palidoro dove si era sottoposta a una lunga riabilitazione.

Negli ultimi tempi sembrava avesse riscontrato qualche problema respiratorio e il breve ricovero si era reso necessario per indagare sulle cause. Sembrerebbe che il decesso sia avvenuto a causa di una emorragia interna. La cartella clinica è stata sequestrata e il corpo della sedicenne verrà sottoposto ad autopsia. Per il momento non si conosce la data dei funerali. Le amiche strette e compagne di classe sono sotto choc per la morte, avvenuta mercoledì, di una ragazza che in questi mesi aveva dimostrato una forza senza eguali e che adesso era pronta a ricominciare a vivere a pieno la sua adolescenza: «Voleva reagire - racconta un’amica di Bracciano che l’ha vista pochi giorni prima che morisse - era sempre sorridente nonostante abbia sofferto moltissimo. Non vogliamo credere che non ci sia più, ci manca troppo».

L’INCIDENTE

La giovane studentessa è stata travolta da un auto la mattina del 10 marzo scorso, poco prima delle 8, mentre appena scesa dal pullman stava raggiungendo a piedi il liceo Antonio Meucci di Bassano Romano in provincia di Viterbo. L’incidente è avvenuto davanti agli occhi di studenti e genitori. L’automobilista si è subito fermato a prestare soccorso. Gaia è stata trasportata in eliambulanza al policlinico Gemelli di Roma in codice rosso. Le sue condizioni di salute sono apparse da subito critiche. La ragazza è entrata in coma a seguito del forte trauma cranico. E si è dovuta sottoporre a diversi interventi oltre a doversi riprendere dalla rottura della tibia e di una costola. Ha lottato per guarire. La sua tenacia è stata ben rappresentata in una lettera dalla dirigente dell’istituto superiore Meucci, Laura Pace Bonelli, a nome anche di tutto il personale scolastico: «Gaia ha amato la vita e ha lottato. Grazie per ogni gesto e sorriso che ci hai regalato». Parole toccanti che hanno rappresentato i pensieri anche dei ragazzi, amici che hanno conosciuto Gaia: «Il Meucci è chiamato in questo giorno tremendo ad affrontare nuovamente un immenso dolore. Oggi, 30 agosto, dopo cinque mesi di fisioterapie, di degenza nel reparto rianimazione, di esempio nell’amare la vita e lottare per questa, di esempio nell’amare i suoi familiari, nell’amare i suoi compagni, nell’amare i suoi docenti e la sua scuola, la cara, dolce, forte Gaia ha dato il saluto al mondo terreno». Nella lettera, la preside, fa riferimento anche alle parole di Gaia che aveva mostrato a tutti, negli ultimi tempi, di essersi ripresa: «Io avrò sempre con me - prosegue la dirigente scolastica - il messaggio che, pochi giorni prima di lasciare l’ospedale, Gaia mi aveva inviato confidandomi la felicità di sentirsi bene nonostante le difficoltà nel parlare. Il suo viso radioso, tornato a brillare dopo i lunghi giorni di fisioterapia, era un inno alla vita».
 

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