Il genitore insulta il prof dei figli? Rischia il carcere. «È oltraggio a pubblico ufficiale»

Il genitore insulta il prof dei figli? Rischia il carcere. «È oltraggio a pubblico ufficiale»
Giovedì 3 Aprile 2014, 17:17 - Ultimo agg. 17:18
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ROMA - Da oggi i genitori che si lasceranno andare ad insulti nei confronti degli insegnanti dei propri figli rischiano il carcere.



Lo sottolinea la Cassazione (sentenza 15367 della V sezione penale). Con questo verdetto, infatti, la Suprema Corte ha annullato senza rinvio la sentenza di non luogo a procedere, per il reato di ingiuria, emessa dal giudice di pace di Cecina (Grosseto) in favore di Maria Bruna C., madre di un'allieva della scuola media 'Fattorì di Rosignano-Solvay che aveva usato parole non troppo rispettose nei confronti di una prof. della figlia durante un incontro, a scuola, sul rendimento negli studi della ragazzina.



I supremi giudici, pur non rendendo note le parole offensive rivolte all'insegnante e per le quali il giudice di pace aveva ritenuto di non procedere hanno trasmesso tutti gli atti alla Procura di Livorno accogliendo il ricorso del pg di Firenze contro il proscioglimento della mamma. Secondo la Procura, in casi del genere, si configura non la semplice ingiuria ma il più grave reato di offesa a pubblico ufficiale.



«Erroneamente», per la Suprema Corte, il giudice di pace aveva chiuso un occhio sull'ingiuria e aveva archiviato la vicenda. Ma per gli 'ermellinì il delitto di oltraggio a pubblico ufficiale, dopo l'abrogazione, è stato «reintrodotto» nel 2009 con alcune modifiche. Primo: «l'offesa all'onore e al prestigio del pubblico ufficiale deve avvenire alla presenza di più persone», poi «deve essere realizzata in luogo pubblico o aperto al pubblico». Infine, «deve avvenire in un momento nel quale il pubblico ufficiale compie un atto di ufficio nell'esercizio, o causa dell'esercizio, delle sue funzioni».



In questo procedimento le parole offensive pronunciate dalla mamma contro la prof. 'volarono' «nei locali scolastici, in modo tale da essere percepite da più persone». Inoltre, i supremi giudici sottolineano che «l'insegnante di scuola media è un pubblico ufficiale, e l'esercizio delle sue funzioni non è circoscritto alla tenuta delle lezioni ma si estende alle connesse attività preparatorie, contestuali e successive, ivi compresi gli incontri con i genitori degli allievi». Non c'è dubbio, poi, che la discussione tra mamma e prof. riguardava «questioni scolastiche» e non vicende di tipo «personali».








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