Giovanna Pedretti, chi era la ristoratrice trovata morta nel fiume Lambro: la recensione contestata, il fratello suicida, le critiche sul web

Giovanna Pedretti, chi era la ristoratrice trovata morta nel fiume Lambro: la recensione falsa, il fratello suicida, le critiche sul web
Giovanna Pedretti, chi era la ristoratrice trovata morta nel fiume Lambro: la recensione falsa, il fratello suicida, le critiche sul web
di Mario Landi
Lunedì 15 Gennaio 2024, 08:58 - Ultimo agg. 16 Gennaio, 07:56
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La sua Panda beige è stata trovata a pochi metri dalle rive del Lambro. Giovanna Pedretti, titolare della pizzeria Le Vignole a Sant’Angelo Lodigiano, l'ha lasciata lì ieri mattina, domenica 14 gennaio, prima di gettarsi nel fiume. Il marito ne aveva denunciato la scomparsa poche ore prima. Poi, la tragica scoperta. I carabinieri di Lodi hanno recuperato il corpo che presentava ferite ai polsi. La donna si sarebbe suicidata ma non ha lasciato nessuna lettera di spiegazioni. Né la 59enne né il marito, secondo le prime ricostruzioni, avevano problemi di debiti. E allora cosa è successo a Giovanna Pedretti? Solo 4 giorni fa la donna era finita su tutti i giornali per aver risposto a una recensione in cui si criticava la presenza di gay e disabili nel suo locale.

La recensione sui gay

L’11 gennaio il profilo Facebook della pizzeria Le Vignole, di cui Pedretti era proprietaria, aveva pubblicato lo screenshot di una recensione che conteneva commenti omofobi e offensivi nei confronti delle persone disabili.

La presunta recensione assegnava un voto basso alla pizzeria e chi l’aveva scritta diceva che non ci sarebbe più tornato, sostenendo di non essersi trovato a suo agio a mangiare «di fianco a dei gay» e a «un ragazzo in carrozzina che mangiava con difficoltà». Diceva comunque che «la pizza era eccellente e il dolce ottimo». A questa recensione seguiva la risposta della proprietaria, cioè Pedretti, che difendeva le persone omosessuali e quelle con disabilità invitando l’autore della recensione a non tornare più nel suo locale, «a fronte di queste bassezze umane».

I dubbi sulla veridicità

Per come era stato pubblicato da Pedretti, lo screenshot della recensione aveva alcuni elementi che inducevano a dubitare della sua veridicità, come ad esempio il font della risposta, molto diverso da quello della recensione e da quello che si vede abitualmente nelle recensioni su Google, da dove sembrava provenire. La recensione inoltre non era disponibile online: Pedretti sosteneva di averla cancellata dopo aver risposto e di aver conservato solo lo screenshot. Le incongruenze comunque non avevano impedito alla storia di finire in breve tempo su agenzie di stampa e giornali nazionali, compresi quelli a maggiore diffusione, con interviste alla ristoratrice e gallerie fotografiche della pizzeria. Le erano stati dedicati servizi anche in alcuni telegiornali, e in generale la risposta di Pedretti alla recensione era stata molto lodata e apprezzata. 

Le critiche in tv

Dopo i molti articoli e servizi su Pedretti alcune persone (tra cui personaggi pubblici molto noti) avevano cominciato ad accorgersi che la recensione poteva essere falsa, e l’atteggiamento dei media nei confronti della storia è cambiato rapidamente: erano stati pubblicati altri articoli e servizi, che davano però spazio ai «dubbi» sull’autenticità della recensione, alle critiche a Pedretti e alla possibilità che avesse lei stessa inventato la recensione per farsi pubblicità con una risposta evidentemente apprezzata da molti. La giornalista Selvaggia Lucarelli l’aveva definita «un’operazione di marketing spacciata per eroica difesa di gay e disabili». Negli ultimi due giorni Pedretti era stata nuovamente intervistata per avere spiegazioni al riguardo, anche in un servizio al telegiornale, e aveva più volte negato di aver creato appositamente la recensione. Domenica pomeriggio è stata trovata morta nel Lambro.

 

Il fratello suicida

Adesso si attende l’esame del cellulare e del pc della donna per verificare le ore che hanno preceduto la sua morte: su quegli apparecchi potrebbero esser rimaste altre offese che potrebbero anche aver accelerato la decisione estrema. Ma non suffe agli inquirenti un dettaglio inquietante: anche il fratello di Giovanna si è suicidato qualche tempo fa. 

«Nessuna gogna»

A parlare della situazione della pizzeria che si trova in via XX Settembre è il Corriere della Sera. Si trattava di un esercizio aperto nel 2014 e di ridotte dimensioni, con costi contenuti e una clientela affezionata. Nel tempo aveva fatto partire l’iniziativa della “pizza sospesa” che ha destinato 200 buoni all’associazione Genitori amici dei disabili. La titolare aveva scritto nella risposta alla recensione che il ragazzo disabile di cui si parlava era lì proprio per quell’iniziativa. Giovanna era però presto diventata bersaglio di insulti per via delle ricostruzioni, comprese quelle per esempio della giornalista Selvaggia Lucarelli e del compagno Lorenzo Biagiarelli, chef e blogger: ricostruzioni che inquadravano quella recensione come una possibile montatura ad arte. Ma la Lucarelli ha respinto le accuse di gogna web: «Trovo interessante che in questa triste vicenda ci siano tre protagonisti: a) una persona che purtroppo ha pensato di inventare una storia sfruttando gay e disabili per finire sui giornali. b) i giornali che non hanno verificato la veridicità di uno screen così falso da essere pure ingenuo e hanno spammato su tutte le home la signora con lodi e interviste, dandole una popolarità enorme e spropositata in poche ore. c) una persona che per amor di verità fa un asciutto debunking e spiega che la storia è falsa. Trovo interessante che purtroppo la persona (di cui non sappiamo nulla) si suicidi e qualcuno ritenga responsabile la c). «Per la cronaca, la gogna di cui qualcuno sta parlando, è stata: un servizio di un tg, un post sui social, una storia su Instagram. La signora non è stata “sommersa” da insulti, ma non si riesce mai a raccontare la verità», ha concluso Lucarelli.  

Biagiarelli: nessun odio social

Lorenzo Biagiarelli, l'influencer che per primo ha esternato dei dubbi sull'autenticità della recensione del presunto cliente che protestava per la presenza di gay e disabili ad un tavolo della trattoria di Giovanna Pedretti, trovata morta ieri, respinge con forza le accuse di 'odio social' e 'shistorm'. «Mi dispiace moltissimo delle morte della signora Giovanna e il mio pensiero va alla sua famiglia» - scrive su Instagram, ma invita «a riflettere sulle conseguenze del tentativo di ristabilire la verità. Se si dovesse temere sempre questo epilogo a questo punto dovremmo chiudere tutto, giornali e social».

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