Marco Di Nunzio, il falso erede di Berlusconi e la truffa del testamento colombiano: Marta Fascina sentita come testimone

Marco Di Nunzio, il falso erede di Berlusconi e la truffa del testamento colombiano: Marta Fascina sentita come testimone
Domenica 24 Dicembre 2023, 08:25 - Ultimo agg. 23:34
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Il 29 settembre 2023, presso un notaio di Napoli, Marco Di Nunzio, 55enne imprenditore torinese in Colombia, già artefice della lista civetta Bunga-Bunga, depositò un presunto testamento di Silvio Berlusconi sostendendo che il 21 settembre 2021 davanti a un notaio di Cartagena, il premier gli aveva destinato 26 milioni, uno yacht, le ville ad Antigua nelle Antille, e soprattutto il 2% della Fininvest. Ora l'uomo è indagato. E Marta Fascina, dal 2020 ultima compagna di Silvio Berlusconi sino alla morte dell’ex presidente del Consiglio il 12 giugno 2023, è stata ascoltata in gran segreto dalla Procura di Milano come testimone nell’inchiesta. Lo scrive il Corriere della Sera

Chi è il finto erede

Attivo fra l’imprenditoria e la politica, quello di Marco Di Nunzio appare come un profilo piuttosto variopinto.

Classe 1968, suo settore di competenza è quello dei cantieri navali. Originario di Torino, si è trasferito da qualche anno in Colombia, la nazione dove il nuovo testamento di Berlusconi sarebbe stato scritto, stipulato e successivamente addirittura vidimato dalla cancelleria del ministero degli Esteri. In Colombia Di Nunzio è anche consigliere della sezione locale del Comites, il comitato degli italiani all’estero. Molteplici – e di scarso successo – le sue avventure politiche in Italia, condotte soprattutto nel segno di simboli dai nomi strampalati.  Nel 2010 si candidò come sindaco a Sestriere, presentandosi per le insegne della Fiamma Tricolore. Successivamente si mise in proprio, creando dal nulla liste sempre più improbabili. Nel 2011 cercò di presentarsi alle elezioni comunali di Torino, ma la sua lista Bunga Bunga venne bocciata. Successivamente tentò la fortuna a Borgomasino, paesino del Canavese dove tirò addirittura in ballo il Tar per cercare di entrare in consiglio comunale attraverso il riconteggio dei voti ottenuti dal suo Movimento Bunga Bunga-Forza Juve.

La Colombia

Il 6 novembre Di Nunzio, pur già indagato, ha chiesto (invano) al Tribunale civile il sequestro di parte dei beni degli eredi Berlusconi a garanzia delle proprie pretese: e qui, per controbattere all’ambasciata italiana che attestava come Berlusconi non fosse mai entrato in Colombia, e tantomeno il giorno 21 settembre 2021 nel quale in apparenza a Cartagena avrebbe espresso il testamento pro Di Nunzio davanti al notaio Margarita Rosa Jimenez Najera, Di Nunzio con l’avvocato Erich Grimaldi ha prodotto due documenti a sostegno della nuova tesi per la quale Berlusconi non risulterebbe sui normali registri frontalieri della Colombia, al pari degli stranieri che sbarchino nei porti per trattenersi sul suolo colombiano meno di 24 ore, perché quel giorno vi sarebbe entrato dal mare, a bordo di un peschereccio: due apparenti fatture dell’acquisto quel 21 settembre 2021 a Cartagena di due quadri di Botero e di uno smeraldo, e l’esito negativo di un tampone molecolare Covid in teoria effettuato da Berlusconi sempre quel giorno alle 8.18 del mattino (con esito alle 18.55) nei laboratori di una tal «Sis Diagnosticos Medicina molecular».

La firma falsa

La firma di Berlusconi in calce a due delle tre versioni risulta presa su Internet dal sito «freenewsonline». Inoltre il notaio Jimenez Najera «ha dichiarato che Berlusconi non si è mai presentato nel suo studio»; e perfino l’interprete Aura Cenzato ha disconosciuto traduzioni e timbri. 

La testimonianza di Marta Fascina

A ulteriore riscontro negativo alla storia del peschereccio, il procuratore Viola e la pm Roberta Amadeo hanno voluto chiedere a Fascina se ricordasse dove fosse Berlusconi il 21 settembre 2021, e se a sua conoscenza fosse mai stato in Colombia. Fascina lo ha escluso, e su quel giorno ha documentato (attraverso copie di una agenda) dove fosse e cosa abbia fatto Berlusconi.
 

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