Meteo, torna l'afa: bombe di calore in Sicilia e Sardegna. Il meteorologo: «I disastri del 2023 non sono finiti»

Claudio Cassardo: il dato eclatante è che si supera di 0.33 gradi lo stesso periodo del 2019, il più rovente finora

Meteo, arriva l'afa: bombe di calore in Sicilia e Sardegna. Il meteorologo: «I disastri del 2023 non sono finiti»
Meteo, arriva l'afa: bombe di calore in Sicilia e Sardegna. Il meteorologo: «I disastri del 2023 non sono finiti»
di Valentina Arcovio
Martedì 8 Agosto 2023, 21:56 - Ultimo agg. 9 Agosto, 17:55
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A luglio il valore simbolico di 1,5 °C dell’accordo di Parigi è già stato ampiamente superato in certe regioni del mondo, ed è stato sfiorato a livello globale. Il giorno in cui tale valore sarà raggiunto in maniera stabile potrebbe essere molto più vicino di quanto si pensi, forse già nei primi anni del prossimo decennio». È drammaticamente lucida l’analisi di Claudio Cassardo, meteorologo dell’Università di Torino, che non sembra affatto stupito dei recenti dati diffusi dal servizio di osservazione della Terra dell’Unione Europea “Copernicus”, secondo i quali la temperatura media di luglio 2023 è stata la più alta mai registrata per qualunque mese, da quando ci sono rilevazioni scientifiche. Quest’ultima rilevazione è un’ulteriore indicazione, semmai ce ne fosse bisogno, che il processo di riscaldamento del Pianeta continua ad avanzare.

Professore, si aspettava che alla fine il passato mese di luglio rompesse il record di caldo?

«In realtà, il mese di luglio appena trascorso ha stabilito diversi nuovi record mondiali di caldo.

A livello giornaliero, secondo il set di dati ERA5 calcolato dall’ECMWF (European Centre for Medium-Range Weather Forecasts), il giorno più caldo era stato il 13 agosto 2016 (sempre un anno recente), con 16,80°C. Ebbene, dei 31 giorni di luglio, ben 21 hanno superato tale record, che è stato aggiornato quattro volte, arrivando al valore di 17,08°C. La differenza è di 0,28°C, che può sembrare un numero piccolo se si ragiona sulla scala delle variazioni termiche in una singola giornata, ma diventa enorme a livello climatico».

In che senso?

«Se guardiamo alla scala mensile, il dato è ancora più eclatante: infatti, nella classifica dei 30 mesi più caldi a livello globale nel dataset ERA5, luglio 2023 con i suoi 16,95°C di media ha surclassato il precedente mese più caldo, che è stato luglio 2019, in cui si registrarono 16,63 °C (0,32 °C in meno). Guardando la figura che elenca questi mesi più caldi, in cui le differenze tra un mese e l’altro si misurano in qualche centesimo di grado, si riesce a capire quanto questo dato sia stato singolare. Rapportando il valore mensile alla media trentennale 1991-2020, ovviamente sempre relativamente al mese di luglio, si vede che l’anomalia risulta di 0,72°C più calda. Secondo le prime stime, rispetto alla media dei mesi di luglio nel periodo cosiddetto preindustriale 1850-1900, l’anomalia sarebbe di circa 1,5°C».

Se consideriamo dall’inizio dell’anno a luglio, abbiamo rotto qualche record?

«Considerando il periodo gennaio-luglio, la media globale per il 2023 è la terza più alta mai registrata, pari a 0,43°C rispetto al periodo 1991-2020, rispetto ai 0,49°C del 2016 e ai 0,48°C del 2020. Considerando che, sia nel 2016 che nel 2020, i mesi conclusivi fecero registrare un’anomalia più ridotta per via del calo di intensità del fenomeno El Niño, mentre nel 2023 si prevede un’intensificazione dello stesso, o quanto meno una stazionarietà, è possibile che questo divario si riduca da oggi a fine anno».

E in Italia?

«Le prime stime portano a un’anomalia variabile tra poco meno di 0,5°C sulle Alpi e poco più di 2 °C sulle punte meridionali di Sicilia e Sardegna, con un possibile valore medio intorno a 1,2°C, nettamente superiore al valore medio globale, a riprova della forte intensità dell’ondata di caldo che ha colpito la nostra nazione, in special modo per quanto riguarda la Sardegna e le regioni meridionali, dove per diversi giorni del mese si sono registrate massime superiori ai 40°C, anche se non è stato battuto il recente record di 48,8°C stabilito due anni fa nel Siracusano».

Qualche altra curiosità da segnalare?

«Le anomalie termiche non hanno riguardato soltanto la terraferma, ma anche gli oceani. A livello globale, a luglio le temperature della superficie marina sono state di 0,51°C superiori alla media del periodo 1991-2020, e in particolare la zona del Nord Atlantico ha fatto registrare valori superiori alle medie di 1,05°C».
 

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