Morte in culla, nulla da fare per una neonata di 10 giorni a Corato: disposta l'autopsia. Cosa è la Sids

La piccola era stata allattata da 10 minuti quando ha avuto una crisi respiratoria

Morte in culla: nulla da fare per una neonata di 10 giorni a Corato: ordinata l'autopsia. Che cos'è la Sindrome della morte improvvisa del lattante
Morte in culla: nulla da fare per una neonata di 10 giorni a Corato: ordinata l'autopsia. Che cos'è la Sindrome della morte improvvisa del lattante
Sabato 9 Dicembre 2023, 19:17 - Ultimo agg. 11 Dicembre, 07:06
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Un altro probabile caso di morte bianca, morte in culla ovvero Sidssindrome della morte improvvisa del lattante. Non c'è stato nulla da fare per una neonata di 10 giorni che è  morta ieri sera a Corato in provincia di Bari. A quanto si apprende la piccola, accompagnata dalla madre e altri parenti, è stata portata al pronto soccorso dell'ospedale Umberto I di Corato quando era già deceduta e sono state inutili le manovre di medici e infermieri per rianimarla. La disperazione dei genitori della piccola ha segnato la notte nell'ospedale e a Terlizzi, sempre nel Barese, dove abita la famiglia. 

Non vi sarebbe nulla che lascia pensare a qualcosa di diverso da una morte naturale, ma la Procura di Trani ha comunque disposto il sequestro della salma: nei prossimi giorni sarà eseguita l'autopsia.

Sulla vicenda indagano i carabinieri che hanno ascoltato già nella stessa notte i familiari della neonata. Sul corpo della neonata non sono stati riscontrati segni di violenza. 

Secondo una prima ricostruzione è stata vista già estremanente sofferente nella culla dove era stata adagiata dopo essere stata allattata. Non sarebbero trascorsi più di 10 minuti da quando la madre si è accorta che la piccola respirava a fatica. Poi la corsa in auto da Terlizzi all'ospedale di Corato che richiede una ventina di minuti.

 

Sids, che cos'è

Sids sta per Sudden Infant Death Syndrome, ovvero la sindrome della morte improvvisa del lattante. Con questo termine vengono indicati le morte inaspettate dei bambini di età inferiore a un anno di vita e apparentemente sani. 

La sindrome della morte improvvisa del lattante colpisce il neonato tra il primo mese e il primo anno di vita, con un picco di casi nei primi sei mesi.

In termini medici, la diagnosi di Sids - si legge nel sito Magazine Sant'Agostino -  si definisce di esclusione. Ciò significa che la diagnosi di morte improvvisa viene data quando dall’esame autoptico vengono escluse tutte le altre possibili cause, ad esempio: patologie in atto, malformazioni, alterazioni genetiche, o eventi di tipo doloso, come i maltrattamenti.

Anche se si tratta di un evento raro, la Sids rappresenta una delle cause di morte principali dei bambini dopo la nascita. 

 

I casi in Italia

La Sids è un evento abbastanza raro: in Italia questo significa un numero di circa 150 bambini morti ogni anno. Colpisce prevalentemente i bambini di età inferiore a 6 mesi, che rappresentano circa il 90% dei casi di Sids. Secondo le statistiche, il picco di decessi si raggiunge tra i 2 e i 4 mesi di vita. 

I casi di Sids rappresentano il 40% di tutte le morti neonatali. Dagli studi condotti negli Stati Uniti, in Germania, Inghilterra e negli Stati centrali dell’Europa risulta che l’incidenza oscilla tra 1,4 e 1,5 morti su 1.000 neonati. In Italia i dati sono pochi, parziali e non sempre rigorosi. C’è qualche studio su Milano, Trieste e l’Emilia-Romagna i cui risultati hanno forti oscillazioni: vanno dalle 0,3 alle 1,2-1,3 morti ogni 1.000 neonati.

 

A cosa è dovuta

A oggi la comunità scientifica non ha ancora trovato una spiegazione condivisa, cioè un nesso causa-effetto, per spiegare la Sids. Gli studiosi però sono concordi nel ritenere che alla comparsa della sindrome concorrano un insieme di circostanze. 

Di recente è stata avanzata una nuova teoria: secondo alcuni studi si tratterebbe di un’anomalia funzionale, che quindi non lascerebbe alcuna traccia a livello organico. La disfunzione sarebbe dovuta all’immaturità della zona del cervello deputata alla regolazione di alcune funzioni vitali automatiche: come il ritmo sonno-veglia, il ritmo cardiaco e respiratorio e la regolazione della temperatura corporea. Se questa ipotesi fosse vera, non ci sarebbe alcuna prevenzione efficace per le morti in culla.

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