Sbranato a morte dal suo stesso cane, l'amico più fedele: trovato dalla moglie in una pozza di sangue

Sbranato a morte dal suo stesso cane, l'amico più fedele, un Corso
Sbranato a morte dal suo stesso cane, l'amico più fedele, un Corso
di Alessia Marani
Domenica 24 Marzo 2019, 10:28 - Ultimo agg. 18:13
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Sbranato a morte dal suo stesso cane, l'amico più fedele, un Corso di tre anni, durante la passeggiata abituale del pomeriggio. La tragedia è avvenuta venerdì intorno alle 18 in via Bitti, sulla Prenestina, zona Borghesiana, a Roma. Vittima un uomo di 43 anni, Gianluca Romagnoli. La moglie, Isabella, non vedendolo rincasare, è uscita in strada e lo ha trovato esanime, in una pozza di sangue, riverso a terra nel parco. Il piumino nero stracciato in più punti, una profonda ferita alla mano e al braccio destro. Gianluca era immobile, non respirava più. È morto dissanguato.



Rabbioso. Il cane le è venuto incontro lungo la strada, col guinzaglio sciolto e il muso ancora insanguinato. Isabella ha capito subito che poteva essere accaduto il peggio, perché l'animale anche in passato aveva avuto atteggiamenti aggressivi nei confronti di uno dei loro due bambini. E anche in quegli istanti era apparso rabbioso. Ha dovuto faticare parecchio per rimetterlo al guinzaglio, Tiago, il nome del cane, ha tentato di assalire anche lei addentandole un braccio, ma la donna è riuscita a trascinarlo in casa e a legarlo a un palo nel giardino. Nel frattempo aveva già allertato i soccorsi. Sul posto sono piombate le Volanti della polizia. Anche Isabella è tornata indietro dal marito. Gianluca era steso sul prato, volto in su. Vicino all'orecchio il telefonino che quando Isabella provava disperatamente a chiamarlo, squillava a vuoto. Probabilmente, l'uomo ha cercato di chiedere aiuto, invano.

La lotta. Tutto intorno, i segni evidenti di una lotta tra lui e il molosso per avere salva la vita: brandelli del piumino sparsi in un raggio di quindici, venti metri, le chiavi di casa cadute a terra e intrise di sangue, chiazze rosse ovunque. Gianluca deve avere provato a divincolarsi in ogni modo dalla morsa del cane, fino ad accasciarsi al suolo, stremato.

Quando il personale del 118 è arrivato in via Bitti, ai sanitari non è rimasto altro che constatare il decesso, avvenuto, a detta del medico legale, circa un'ora prima, ossia alle 18. Stando al referto, il morso del cane sull'avambraccio sinistro, peraltro fratturato, avrebbe reciso l'arteria omerale provocando la forte emorragia. Anche la mano destra era ferita, segno che Gianluca, appunto, aveva cercato di difendersi. Sul luogo è arrivata anche la Scientifica per i rilievi del caso. Il cane è stato affidato al veterinario, sedato e trasferito in quarantena al canile comunale della Muratella, dove si valuterà se abbatterlo in quanto pericoloso.

La polemica. Nel settembre dello scorso anno, uno psichiatra sessantenne di Fondi (Latina) morì dissanguato dopo essere stato aggredito da un cane di grossa taglia. Tre mesi prima, a Siena, un bimbo di 17 mesi era stato sbranato dai pastori tedeschi dello zio. Anni fa, a Ostia, un bimbo di 4 anni rischiò di morire perché azzannato al collo dal pitbull del padre. Nei primi anni 2000 il ministero della Salute aveva stilato un elenco di 17 razze canine «potenzialmente pericolose», inserendo fra gli altri, anche i dogo argentini, i rottweiler e l'american bulldog. Una lista che sollevò polemiche. Infatti, dei quasi 7 milioni di cani registrati in Italia, la parte cattiva sarebbe minimale e, spesso, preceduta da campanelli d'allarme.
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