La dogsitter gli fa credere che il cane sia morto: blitz nella villetta in cui è stato nascosto per anni

Gli inviati de "Le Iene" hanno raggiunto la casa di famiglia della ex vicina di Antonio Lupo. Nel cortile un cane identico al meticcio dichiarato morto nel 2017

Antonio Lupo non si è arreso. Riporterà a casa il suo cane
Antonio Lupo non si è arreso. Riporterà a casa il suo cane
di Ilaria Cotarella
Domenica 28 Aprile 2024, 10:34
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Gustavo, cane meticcio dichiarato morto nel novembre del 2017 dalla sua dogsitter, è ancora vivo. Questa tesi si fa ancora più forte, da quando Antonio Lupo, il suo originario padrone ha ricevuto una segnalazione da un amico di Roma che ha avvistato proprio il suo cane marroncino a spasso con quella che, per molto tempo, è stata la persona di cui Lupo si è fidato di più, ovvero la sua vicina di casa, la dogsitter. Dopo questo avvistamento, nell'agosto del 2023, Lupo ha attivato una macchina mediatica e giudiziaria che lo ha condotto al programma "Le Iene" le cui indagini si sono rivelate fondamentali per scoprire che un cane identico a Gustavo fosse custodito nella villetta della madre della donna che lo ha dichiarato morto a fine 2017.

Antonio Lupo, originario di Castellammare di Stabia e residente e Milano, con il suo Gustavo prima della presunta scomparsa del cane

Lupo si è mosso sia sul fronte giudiziario, sia sulle piattaforme social e sia grazie al programma Mediaset "Le Iene". La vicenda ha avuto sviluppi notevoli tra cui anche una serie di tentativi bonari con la "dogsitter" per avere risposte ma soprattutto per avere la verità. Roberta Rei, della redazione del noto programma TV, si è appostata sotto casa della ex vicina di Lupo per chiedere delle spiegazioni e per raccontare ciò che le era stato riferito. "Purtroppo lui si interessa al cane più da morto che da vivo", ha risposto la donna in modo molto lapidario, "Da sempre mi occupo di cani e gatti ovvero me ne prendo cura. Meglio non pensare a Gustavo e a ciò che ho fatto per lui", ha chiosato la misteriosa dogsitter, "Lui sa come è morto il cane, lo sa benissimo. Se lui è convinto che il cane non sia morto mi denunci oppure cerchi delle prove", ha concluso.

Una delle prime prove del presunto rapimento del cane è un blitz effettuato nella casa della madre della dogsitter, dove dinanzi alla villetta di famiglia di lei, c'è un cane, molto simile a Gustavo, che gironzola e scondinzola sereno. Alla madre della donna vengono poste una serie di domande circa le origini del cane. "E' stato trovato dinanzi casa qui, è stato abbandonato", ha risposto la donna. Gli inviati Mediaset realizzano dei video al cane che vengono mostrati a Lupo. "Non ho dubbi, è il mio Gustavo, me ne rendo conto dal suo modo di camminare, dal colore delle zampine e dalla coda, è inconfondibile. L'ho tenuto dinanzi agli occhi per sei anni. E' soltanto invecchiato", ha dichiarato l'uomo.

Qualche giorno dopo Antonio Lupo ed alcuni inviati del programma decidono di raggiungere la località dove si trova Gustavo, per avere un riscontro fattivo e a viso aperto.

Al loro arrivo, purtroppo, la villetta è chiusa ed in casa non c'è alcuna persona. Si presume che la visita del giorno precedente, anche se realizzata in anonimato, abbia potuto allertare la famiglia della dogsitter. Vengono avvisati i Carabinieri della locale tenenza, ai quali è raccontata tutta la vicenda. 

Nel frattempo ci si è mossi per testimonianze. Domande ai vicini di casa ed ai conoscenti di quella famiglia. Emerge che più volte la dogsitter sia stata avvistata proprio con quel cane marroncino nella casa di famiglia. Si fa ancora più concreta l'ipotesi che quell'animale sia proprio il Gustavo di Lupo.

Si tenta un secondo contatto "bonario" con la dogsitter in cui è proprio Lupo a telefonarle, alla presenza di Roberta Rei. "Fammi vedere il tuo cane se non hai nulla da nascondere. Come sia possibile che sia così uguale a Gustavo? Se davvero lo hai adottato per strada ed è tuo, mostramelo. Posso vederlo? Posso togliermi questo dubbio?", ha dichiarato l'uomo alla donna. "Non ho nulla da dichiarare, sai benissimo che il cane è morto. Possiamo vederci in sede competenti, se vuoi, ma purtroppo hai attivato una macchina troppo grande già, hai messo in mezzo altre persone", ha concluso la donna.

Antonio Lupo, nonostante sia provato dalla vicenda, sta continuando a lottare per ottenere la verità sul suo cane, a cui è stato impiantato un nuovo microchip e dato un nuovo nome, Frizzi.  

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