Se la mappa della diffusione del Covid in Italia è sempre meno rossa e più arancione e gialla, sarà comunque un Natale all’insegna del coprifuoco. No agli spostamenti da una regione all’altra, regole ferree sulle seconde case. Il governo non allenta la linea del rigore, il timore di trasferimenti di massa per le feste che potrebbero innescare nuovi focolai fa si che le ipotesi sul tavolo siano volte a evitare una pericolosa euforia post lockdown. Così una settimana prima di Natale, attorno al 18 dicembre, scatterà il divieto di spostamento tra le Regioni, comprese quelle classificate come gialle.
Spostamenti a Natale, parenti di primo grado e residenti: chi potrà muoversi tra Regioni
NORMA NEL PROSSIMO DPCM
Martedì l’esecutivo stabilirà la data esatta nell’incontro in programma con i governatori, quindi la norma sarà inserita nel Dpcm del 4 dicembre. «Ciò che ispira le decisioni di governo è il principio di evitare le situazioni di assembramento e di socialità», ha messo in chiaro la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa.
LO STRAPPO DELLA TOSCANA
La soluzione morbida come quella adottata dalla Francia - permesso di raggiungere le abitazioni in montagna, ma con impianti sciistici e ristoranti chiusi per evitare assembramenti - è stata accantonata, gli spostamenti massicci di persone rappresentano comunque un pericolo. Ma tra le Regioni, in attesa del nuovo Dpcm, c’è chi nel frattempo si è mosso controcorrente: il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha firmato ieri una nuova ordinanza (la numero 116) in vigore da oggi che consente, in particolare, gli spostamenti in un Comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione «per raggiungere seconde case, camper o roulotte, imbarcazioni di proprietà per manutenzione e riparazione in tutta la Regione». Un allentamento che ha sollevato polemiche. «Mi dispiace ma non sono d’accordo. Siamo ancora in zona rossa, i contagi sono alti, i decessi anche, anticipare i viaggi verso il mare non mi sembra né opportuno né utile. Abbiamo fatto e stiamo facendo tanti sacrifici, non li possiamo vanificare in un fine settimana», attacca il sindaco di Viareggio (Lucca), Giorgio Del Ghingaro. «A mio parere questo provvedimento doveva essere concordato con i sindaci interessati, dopo aver previsto idonee norme di controllo - aggiunge Del Ghingaro - Insomma, aspettare l’uscita dalla zona rossa della Toscana, prima di fare un provvedimento del genere sarebbe stato meglio».