Strage di Ortona, Marfisi si difende: «Volevo solo spaventare mia moglie e l'amica»

Marfisi con la moglie
Marfisi con la moglie
Venerdì 14 Aprile 2017, 10:48 - Ultimo agg. 11:54
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Avrebbe agito in presa ad un raptus Francesco Marfisi, l'uomo di 50 anni di Ortona che ieri pomeriggio ha ucciso la moglie, Letizia Primiterra di 47 anni, e l'amica di quest'ultima, Laura Pezzella di 33 anni: alla base del gesto c'è, secondo quanto emerge, una relazione di stretta amicizia  fra le due donne.

Marfisi, dipendente di un'azienda che distribuisce gas ed energia elettrica, è stato interrogato per circa tre ore dal sostituto procuratore della Repubblica di Chieti Giancarlo Ciani, che coordina l'inchiesta, nella caserma dei carabinieri di Ortona, alla presenza del legale di fiducia, l'avvocato Rocco Giancristofaro, ed ha confessato parlando di raptus.

Moglie e marito vivevano separati di fatto da qualche tempo e lei era ospite di un'amica nel quartiere di S. Giuseppe, in via Zara, in attesa di poter prendere in affitto un appartamento nel quale trasferirsi. Il marito ha raggiunto l'abitazione in cui si trovava la moglie, per quello che voleva essere, a suo dire, un tentativo di recuperare un rapporto che ormai si era deteriorato. L'uomo nell'interrogatorio avrebbe detto che era sua intenzione convincere la moglie a tornare a casa e di volerla solo spaventare e per questo motivo si è presentato armato di coltello, facendo vedere alla donna che era armato. Ma quest'ultima avrebbe reagito dicendo che non sarebbe tornata a casa perchè fra loro era finita e avrebbe anche detto all'indirizzo del marito «tu non mi fai paura, non sei capace».

È a questo punto che Marfisi, in preda ad un raptus, ha colpito più volte la moglie, le cui grida hanno richiamato la figlia che in quel momento era nell'abitazione dell'amica per far visita alla mamma: figlia che è scesa nell'androne dell'edificio ed ha assistito alla scena. L'uomo ha invece negato di aver colpito la figlia, che è incinta, e che subito dopo è stato portata comunque in ospedale. Così come ha negato di essere tornato nella zona per uccidere anche l'amica che ospitava sua moglie sostenendo di essere tornato in via Zara
solo per consegnarsi ai carabinieri.

Quanto all'omicidio della Pezzella, Marfisi ha detto diessersi recato da lei per dirle una frase di questo tenore
«adesso sarai contenta che per colpa tua ho ferito mia moglie». La donna, stando sempre al racconto dell'arrestato, avrebbe però reagito deridendolo, in una sorta di provocazione, e a quel punto l'uomo ha perso la testa colpendo anche lei a morte. Marfisi è stato arrestato per omicidio e condotto nel
carcere di Chieti.

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