Dopo un due anni da record, nel 2022 c'era stata una flessione (25 nidi) che aveva lasciato un velo di pessimismo tra gli addetti ai lavori. Questa estate, invece, ottimismo e sorrisi tornano sul volto di centinaia di volontari che dal litorale Domitio al Cilento cercano i segni di una risalita di Carretta carretta. A oggi sono 37 i nidi censiti in Campania dai ricercatori della Stazione Zoologica Anton Dohrn che coordina il progetto Life Turtlenest. Nidi trovati dopo il controllo all'alba dei tanti giovani ambientalisti di Enpa, Wwf, Legambiente, Domizia, Associazione NaturArt, Project Mare. L'8 giugno c'è stata la prima deposizione campana ed è avvenuta a Castelvolturno che nel frattempo è salita a quota 13, poi pian piano sono risalite anche ad Ascea (5 nidi) dove lo scorso anno è rimasta a bocca asciutta, Acciaroli (4 nidi), Marina di Eboli e Palinuro (3 nidi ciascuno), Camerota, Mondragone, Paestum e Montecorice (2 nidi ciascuno) e la sorpresa di quest'anno Pozzuoli con un nido. Le schiuse inizieranno dopo 45-65 giorni, ciò significa che da ferragosto i volontari si daranno il turno per presidiare h24 ogni singolo nido, per evitare che luci, flash, rumori o curiosi mettano in pericolo il piccolo grande viaggio delle tartarughine dal nido verso il mare.
Il ritorno della Carretta carretta nelle nostre acque è stato salutato negli anni solo dagli ambientalisti.
Nell'arco di una stessa stagione riproduttiva, ogni femmina depone circa 4 nidi, scavando una buca a forma di fiasco sulla spiaggia, ognuno contenente in media 100 uova. La deposizione dura mediamente 2 ore. L'intervallo tra deposizioni successive è denominato internesting e nella Carretta caretta ha una durata di 12-16 giorni circa. La schiusa avviene dopo 42-65 giorni, ma è influenzata dalla temperatura del suolo. Quest'ultima determina anche il sesso dei nascituri: le temperature più alte (che interessano gli strati più superficiali) fanno sì che nascano femminucce, le temperature più basse (negli strati più profondi) maschietti. Al momento della schiusa gli esperti usano luci a banda rossa che non influenzano i tartarughini durante la corsa verso la battigia. Nel caso qualcuno è disorientato, lo aiuteranno a prendere il mare, e solo dopo due notti senza nascite si può procedere all'apertura del nido per recuperare i gusci e contare la corrispondenza con le tartarughe nate, mettere al sicuro eventuali piccoli ancora vivi, controllare se ci sono pipping, cioè uova schiuse ma da cui il piccolo non è ancora uscito del tutto, se ci sono piccoli morti o uova non schiuse.
Le regioni predilette sono in genere Calabria e Sicilia, con subito dietro la Campania che da due anni è diventata stabilmente la terza meta italiana. Il Cilento si conferma finora una delle aree preferite per le deposizioni, diventando la nursery della Caretta caretta con 19 nidi censiti con Ascea il numero maggiore (5 nidi). L'altra costa prediletta è nel casertano con Castel Volturno reginetta delle tartarughe: 13 nidi finora, con l'aggiunta della vicina Mondragone (2 nidi).