«Mia piccola Noa se non riuscirò a vederti, sappi che ti ho amata tanto». La voce che parla in ebraico è quasi un sussurro, si capisce che sta facendo uno sforzo enorme. E' straziante il rinnovato appello della mamma di una delle ragazze israeliane rapite al festival della musica dai miliziani di Hamas. Di questa giovane resta impresso l'ultimo fotogramma ripreso da uno dei telefonini dei terroristi: si vede che urla disperata, mentre viene fatta salire su una moto tra due uomini armati per essere portata a Gaza.
«Sono la mamma di Noa, mi chiamo Liora Argamani.
Liora ha un cancro avanzato al quarto stadio e ogni giorno di tregua spera che tra gli ostaggi rilasciati ci sia anche sua figlia. E' il suo ultimo desiderio prima di morire. Il video in cui si rivolge per avere aiuto al presidente americano e alla Croce Rossa sta facendo il giro del mondo.
Durante la tregua quel che resta di Gaza sono rovine spettrali