La storia choc | Coppia suicida a 86 anni, voleva la «dolce morte»

La storia choc | Coppia suicida a 86 anni, voleva la «dolce morte»
Lunedì 25 Novembre 2013, 19:52 - Ultimo agg. 19:54
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Insieme e innamorati fino alla fine, uniti nella battaglia per il diritto al suicidio assistito: una coppia di anziani francesi, moglie e marito entrambi di 86 anni, dopo 70 anni di vita in comune si sono suicidati in una camera dell'Hotel Lutetia, storico albergo di lusso di Parigi, dopo avere trascorso l'ultima notte insieme.



In una lettera hanno spiegato il loro gesto, rilanciando in Francia il dibattito sull'eutanasia. Bernard Cazes, alto funzionario, noto economista e filosofo, e sua moglie Georgette, insegnante di lettere e latino, sono stati ritrovati dal personale dell'hotel venerdì mattina a letto, mano nella mano, con un sacchetto di plastica sulla testa. In una lettera lasciata al figlio nella stanza hanno spiegato il loro gesto rivendicando il diritto al suicidio assistito grazie a una «pillola letale» e hanno annunciato di volere fare causa allo Stato per non avere permesso loro di morire «serenamente» in quanto la legge non prevede l'accesso a una «morte dolce», senza dolore.



I due innamorati si erano incontrati a Bordeaux nel dopoguerra da studenti: inseparabili, si erano sposati e hanno avuto due figli, uno dei quali morto a 21 anni in un incidente automobilistico. «Temevano la loro separazione e la dipendenza più della morte», ha spiegato il figlio secondo il quale i due avevano preso la decisione di morire insieme da diversi anni e l'Hotel Lutetia era un luogo simbolico. «È al Lutetia - ha raccontato - che mia madre ha ritrovato suo padre, Georges Beros, professore di geografia e ufficiale francese, di ritorno, dopo cinque anni di prigionia, dalla Germania».



In Francia l'eutanasia è vietata ma «la fine della vita in modo degno» figurava tra le promesse di campagna del presidente Francois Hollande, e apriva la possibilità al suicidio assistito. Secondo Jean-Luc Romero, presidente dell'Associazione per il diritto a morire in modo degno «quello che conta è la volontà della persona» e «una società rispettosa dell'uomo può rispondere alla domanda di morire in modo degno».



La psicanalista Marie-Frederique Bacquè è invece convinta che esistono «altre possibilità per alleviare il dolore» e che il suicidio assistito allargherebbe le possibilità di uccidere.



Come il caso di Bernard e Georgette Cazes, in Francia si ricordano le vicende di Roger Quilliot, ministro sotto l'ex presidente Francois Mitterrand, che malato mise fine ai suoi giorni nel 1998 a 73 anni, e quella di Chantal Sebire, malata di un tumore che le deformava il volto, che nel 2008 si uccise a 52 anni dopo una battaglia per il diritto all'eutanasia.
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