La vicenda sottolinea le mille trappole della politica mediorientale, a pochi giorni dalla visita di Trump in Israele nel suo primo viaggio all'estero.
Ebreo ortodosso, con nessuna esperienza di politica estera, Friedman è stato criticato per le sue posizioni a favore degli insediamenti e contro i gruppi pacifisti israeliani ed ebreo-americani. Non è chiaro inoltre se lavorerà all'ambasciata americana a Tel Aviv, né se risiederà nell'appartamento che possiede a Gerusalemme. In campagna elettorale Trump ha promesso lo spostamento dell'ambasciata americana a Gerusalemme, ma ha poi messo l'argomento in sordina. Comunque Trump deve decidere al più presto se dare l'ordine di mantenere la sede a Tel Aviv, come hanno fatto tutti i suoi predecessori ogni sei mesi. La scadenza è il primo giugno.