Israele: lampade ad olio, punte di lancia e teschi in un antico luogo di cerimonie occulte

I reperti in una grande grotta carsica sulle colline di Gerusalemme

Il materiale ritrovato
Il materiale ritrovato
di Mariagiovanna Capone
Martedì 25 Luglio 2023, 17:45
3 Minuti di Lettura

La grotta di Te'omim è una grande grotta carsica situata nelle colline di Gerusalemme. Dal 2009, la grotta è stata esplorata dagli archeologi Eitan Klein della Israel Antiquities Authority (IAA) e Boaz Zissu della Bar-Ilan University. Sono state rinvenute negli anni oltre 120 lampade ad olio intatte e la maggior parte di esse sono state datate dal secondo al quarto secolo d.C. Tutte queste lampade erano state deliberatamente inserite in fessure strette e profonde nelle pareti della camera principale o sotto le macerie. Alcune fessure contenevano gruppi di lampade ad olio mescolate con armi e vasi di ceramica di periodi precedenti o collocate con teschi umani. In un articolo pubblicato su Harvard Theological Review, gli archeologi descrivono la possibilità che le lampade ad olio, le armi, i teschi umani e altri manufatti siano stati utilizzati come parte delle cerimonie di necromanzia che si sono svolte nella grotta durante il periodo tardo romano, e che la grotta possa essere servita come oracolo cioè di evocazione dei defunti a scopo divinatorio, tanto da definirla «la grotta degli inferi».

I ricercatori affermano che sebbene questi riti si verificassero spesso all'interno di tombe o grotte funerarie, occasionalmente accadevano in nekyomanteion (o nekromanteion), noto anche come "oracolo dei morti".

Questi santuari si trovavano generalmente vicino a fonti d'acqua o in grotte che si pensava fossero potenziali ingressi agli inferi. Sorprendentemente, le prime descrizioni archeologiche di Te'omim del diciannovesimo secolo rivelano che la gente del posto attribuiva ancora poteri curativi all'acqua di sorgente della grotta.

«Il fatto che queste lampade fossero state spinte e sepolte in profondità in queste fessure nascoste e difficili da raggiungere suggerisce che illuminare la grotta buia non era il loro unico scopo» riferiscono gli autori nello studio. Invece, credono che le lampade siano state utilizzate «come parte di un'attività di culto». «L'uso di lampade ad olio per la divinazione era estremamente diffuso nei periodi classici» afferma lo studio. «Si credeva che la forza profetica dietro la lampada fosse uno o più spiriti, o in alcuni casi anche dei o demoni». I messaggi sarebbero arrivati attraverso le fiamme delle lampade. «La divinazione per mezzo di lampade ad olio è stata fatta osservando e interpretando le forme create dalla fiamma». «Alcune fessure contenevano gruppi di lampade ad olio mescolate con armi e vasi di ceramica di periodi precedenti o collocati con teschi umani» scrivono anche gli autori dello studio. Lo studio spiega che le armi erano tenute vicino a coloro che entravano nella grotta per la divinazione. «Servivano principalmente per proteggere il credente dagli spiriti maligni e per garantire che le offerte allo spirito specifico evocato non fossero sequestrate da altri spiriti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA