L'ambasciatore Ofer Sachs: «Israele è uno dei paesi più minacciati dal cybercrime»

L'ambasciatore israeliano in Italia Ofer Sachs (foto Paolo Rizzo /Ag. Toiati)
L'ambasciatore israeliano in Italia Ofer Sachs (foto Paolo Rizzo /Ag. Toiati)
di Alessandro Di Liegro
Mercoledì 26 Settembre 2018, 16:23 - Ultimo agg. 27 Settembre, 13:06
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«Gli Stati Uniti e Israele sono le nazioni più colpite da attacchi informatici al Mondo. Ecco perché la nostra attenzione sulla cyber security è massima». L'ambasciatore israeliano in Italia, Ofer Sachs, ha presentato l'attività di cibersicurezza in Israele, un'industria che fattura oltre 1.4 miliardi di dollari, senza contare l'indotto e i ricavi provenienti nelle filiali estere delle grandi multinazionali della sicurezza, come CheckPoint e Cyber Arc.

Il Cybertech Europe 2018, attualmente in corso presso La Nuvola Convention Center, è il luogo ideale per presentare ciò che di meglio offre Israele per quanto riguarda le startup che si interessando di cibersicurezza: come Pcysys, uno strumento che permette di simulare attacchi a sistemi critici, attualmente in dotazione a una delle tre maggiori banche italiane: «Abbiamo i migliori hacker al mondo – racconta il Ceo Amitai Ratzon – e il nostro algoritmo è capace di dare soluzioni integrate per ogni tipo di pericolo, adeguandosi a ogni tipo di necessità dei clienti».

La particolare posizione geopolitica di Israele, connesso con l'evoluzione delle minacce provenienti fuori dai propri confini, ha portato le forze israeliane a imbastire una fiorente e “vibrante” industria di sicurezza informatica, con molti degli imprenditori digitali che provengono dall'esercito o dai servizi dell'IDF: « L'ecosistema israeliano è formato da tre parti principali – afferma Yaara Sabzerou dell'Israel Export Institute. Da un capitale umano formato da persone che arrivano dall'esercito e dall'Intelligence; dal mondo accademico e dai diparti di ricerca universitari e da un'industria vibrante con centinaia di startup».

Solo lo scorso anno il mercato della tecnologia israeliana ha raggiunto un valore di 7 miliardi di dollari: «Un paio di anni fa il governo di Israele ha messo la cybersecurity nel cuore dei propri sforzi. Oggi il governo, il settore privato, le multinazionali, lavorano insieme per trovare le migliori soluzioni, per la sicurezza del Paese e per creare altre attività per sviluppare la nostra economia» ha proseguito l'ambasciatore Sachs.

«Israele è uno dei posti più attaccati al mondo. Il 99,9% degli attacchi sono semplici, e sono quelli che affrontiamo ogni giorno. Le sfide arrivano da minacce molto sofisticate con cui dobbiamo confrontari – continua l'ambasciatore israeliano - Proprio perché dobbiamo affrontare problemi di livello geopolitico, abbiamo creato delle infrastrutture. Piano piano vediamo una crescita nella domanda e nella voglia di cooperare da parte dei privati, perché il prossimo “11 settembre” potrebbe avvenire attraverso strumenti cibernetici».
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