Luc Montagnier, dal Covid alla papaya: le teorie stravaganti (e anti-scientifiche) dell'idolo dei No vax

Luc Montagnier, dal Covid alla papaya: le teorie stravaganti (e anti-scientifiche) dell'idolo dei No vax
Luc Montagnier, dal Covid alla papaya: le teorie stravaganti (e anti-scientifiche) dell'idolo dei No vax
Giovedì 10 Febbraio 2022, 20:24 - Ultimo agg. 23:00
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La notizia della morte di Luc Montagnier, annunciata ieri da un articolo apparso su FranceSoirche e immediatamente diffusa sui social, è stata confermata solo oggi. Anche la scomparsa del biologo-virologo francese è stata dunque avvolta dall'ombra e dalle polemiche, così come tutta la sua esistenza. Direttore emerito del Centre national de la recherche scientifique e dell'Unità di oncologia virale dell'Istituto Pasteur di Parigi, Montagnier fu pioniere nella ricerca del virus responsabile dell'Aids, insieme a Françoise Barré-Sinoussi e Jean-Claude Chermann, studi che gli valsero il premio Nobel per la Medicina. Una scoperta, però, accompagnata da forti diatribe con lo scienziato americano Robert Gallo, che scatenò un'accesa disputa internazionale su chi dei due potesse fregiarsi della paternità della ricerca.

Non mancarono poi, all'epoca del Nobel nel 2008, rivalità anche internè con i colleghi del suo stesso istituto che parteciparono alla scoperta premiata con il Nobel.

Negli anni, però, le posizioni di Montagnier si sono fatte sempre più controverse rispetto alla scienza e alla medicina ufficiale: da quelle sulla relazione tra vaccini e autismo, a quelle sullo stesso Aids, a quelle sulla cosidetta “memoria dell'acqua principio alla base dell'omeopatia, fino al passato recente su Covid-19, infezione rispetto al quale ha sempre sostenuto, riguardo all'origine e alla diffusione del virus Sars-CoV-2, l'ipotesi di un complotto ad hoc.

HIV e lo schema nutrizionale 

Nel 2010 Montagnier ha affermato che era possibile debellare il virus dell'HIV stimolando il sistema immunitario grazie a uno schema nutrizionale preciso basato sull'assunzione di integratori e antiossidanti. Il virologo francese poi, durante un'intervista rilasciata alla trasmissione Le Iene, arrivò ad affermare che anche un bacio "passionale" poteva essere causa di trasmissione dell'HIV. Queste dichiarazioni, assieme alla sua teoria su una corretta alimentazione, furono criticate aspramente. 

La memoria dell'acqua

La cosidetta memoria dell'acqua, principio alla base dell'omeopatia, è stata oggetto di vari lavori da parte di Montagnier. Secondo il biologo, i patogeni intestinali potevano essere diagnosticati grazie a onde elettromagnetiche originate dal loro DNA e trasmesse dalle molecole d'acqua circostanti. Questa tecnica sarebbe stata anche utile nell'individuare il DNA dell'HIV in pazienti in cui il virus non era più rilevabile con i metodi diagnostici standard. Questi studi furnono accolti con scetticismo da parte del mondo della ricerca. 

 

La cura della papaya

Montagnier ha più volte ribadito gli effetti benefici della papaya. Questa pianta, secondo lo scienziato, conterrebbe sostanze utili a contrastare varie malattie come la Sars o il morbo di Parkinson. In un articolo di Repubblica del 2002, Montagnier spiegava, a tal proposito, il perché avesse dato all’allora pontefice Giovanni Paolo II la sua “cura” basata su un integratore chiamato Immunage che conteneva papaya. 

Il Covid creato in laboratorio

Il primo affondo di Montagnier sul Covid risale al 2020, quando, in occasione di un'intervista rilasciata a un podcast francese, il virologo ha dichiarato che il virus aveva origine artificiosa in quanto creato in un laboratorio di Wuhan - teoria che è stata immediatamente fatta propria dai sostenitori del movimento No vax. Secondo Montagnier il virus del Covid sarebbe nato durante alcuni studi sulla possibile creazione di un vaccino contro il virus HIV. A supporto di tale tesi, Montagnier riportava la somiglianza tra i due genomi virali, riportata da studi condotti da lui e dal ricercatore Jean-Claude Perez - ex ingegnere della IBM che si occupa attualmente di biologia teorica.

L'affondo sui vaccini 

Montagnier intervenne in diretta durante una trasmissione di CNews affermando che nel diffondersi della pandemia avrebbero potuto avere un ruolo anche le frequenze elettromagnetiche della tecnologia 5G, introdotta e diffusa proprio a Wuhan - tesi smentita da molteplici e profondi studi. In un'altra intervista, il biologo francese dichiarò che non si erano analizzati i possibili effetti collaterali, compresi i potenziali effetti cancerogeni, durante il processo di approvazione dei vaccini a mRNA contro il coronavirus. Diventato oramai una sorta di icona popolare del mondo cospirazionista e anti-scientifico, nel gennaio del 2022 Montagnier intervienì a una manifestazione no-vax a Milano, durante la quale ribadì l'ineffcacia  dei vaccini, avvertendo che in essi fossero presenti anche sostanze tossiche. 

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