Usa, fa strage nel college: il piano del killer annunciato sui social

Usa, fa strage nel college: il piano del killer annunciato sui social
di Anna Guaita
Venerdì 2 Ottobre 2015, 05:55 - Ultimo agg. 08:52
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NEW YORK - Perfino il capo dei vigili del fuoco riusciva a parlare a mala pena, con i singhiozzi che lo soffocavano: «Ho visto corpi per terra, senza vita, erano tanti, coperti di sangue».



La testimonianza del capitano Ray Shoufler è arrivata mentre nel piccolo college di Umpqua, nella campagna dell'Oregon, la polizia stava ancora perquisendo i palazzi e le aule per accertarsi che non ci fossero altri sparatori nascosti. A quel punto il bilancio dell'ennesimo massacro in un college americano variava: almeno 10, forse 15. Solo tre ore dopo la fine della sparatoria, il capo della polizia dell'Oregon, John Handlin, ha precisato che le vittime erano 10, e i feriti 20, alcuni gravi.



LA CHIAMATA AL 911

L'allarme è scattato alle 10:38, quando una voce angosciata ha chiamato il numero delle emergenze, il 911, per gridare: «sparano, sparano contro la porta della nostra aula!». Tutti i poliziotti e i vigili del fuoco disponibili della piccola comunità di Roseburg sono accorsi nel campus, dove c'è stato uno scontro a fuoco con lo sparatore, un giovane di circa 20 anni, che è rimasto ferito mortalmente. Alcuni media locali hanno riferito che secondo due ragazzi lo sparatore aveva chiesto loro il nome e di che religione fossero, ma la polizia non ha confermato che ciò sia avvenuto e i media più autorevoli hanno tolto la notizia dai loro siti. Con quattro armi a tracolla, l'uomo ha ammazzato a sangue freddo. Nel frattempo sono stati chiesti rinforzi all'Fbi e alle altre agenzie federali, e tutte le ambulanze della regione sono state mandate dagli ospedali alla volta del campus per trasporti di urgenza. Il trauma center della città di Eugene ha ricevuto i pazienti in fin di vita. L'Fbi ha anche chiamato il presidente Obama, che ha cominciato a seguire lo sviluppo della situazione.



Lo sparatore era entrato in una delle costruzioni del campus, e ha preso di mira gli studenti riuniti in una classe. Poi ha continuato a camminare e a sparare. La polizia ha trovato corpi in vari luoghi del campus, in aule, corridoi, e altre aule. Il capo della polizia della contea di Douglas County, Chris Boice, ha confermato che l'aggressore era «un membro del college», e a quanto pare il giorno prima aveva «annunciato i suoi propositi su una chat room anonima», altri gli avevano detto che era pazzo e lo avevano pregato di non agire, altri lo hanno perversamente incitato.



Il college preso di mira si trova a 230 chilometri a sud di Portland, nella cittadina di Roseburg, un centro rurale di circa 20 mila persone dove tutti si conoscono. Si tratta di un "community college", una di quelle università pubbliche dove studiano spesso persone adulte, che cercano una riqualificazione. Gli studenti fissi sono 5000, mentre quelli part-time sono oltre 16 mila. Sono persone la cui età media è sopra i 30 anni, e studiano per diventare infermieri, assistenti legali, specialisti di computer. Nel campus vige il diritto di porto d'armi, "se il proprietario ha i documenti in regola".



IL RACCONTO DI UNA MADRE

La signora Marilyn Kittelman, madre di uno degli studenti, ha raccontato alla Cnn che il figlio si era nascosto in un'aula insieme a un insegnante, barricandosi dentro con un tavolo contro la porta. La signora ha spiegato che la comunità di Roseburg è «abituata alle armi», e che il figlio «ha potuto sentire almeno 30 colpi». Un'altra testimonianza viene da una delle studentesse della scuola di infermeria, che ha rivelato di essersi salvata chiudendosi a chiave nella mensa con altri 50 studenti. La signora Laurie Andrews, 57 anni, che vive di fronte all'ingresso del campus, era sotto shock: «Ho sentito diverse serie di colpi. Li ho sentiti tutti, ero seduta sul portico di casa. Nel giro di pochi minuti l'intera area era diventata un inferno, con un carosello di auto della polizia e di ambulanze».



Ovviamente la memoria di tutti è andata al primo massacro del genere, quello di Columbine nel Colorado, quando nel 1999, 13 studenti furono uccisi da due compagni. Da allora i massacri si sono ripetuti, e alcuni college sono diventati famosi per i loro morti. La violenza non ha risparmiato neanche le elementari: nel dicembre del 2012 lo sparatore Adam Lanza uccise 20 bambini e 6 maestre, entrando nella Sandy Hook Elementary School del Connecticut.