Stupro di gruppo a Pamplona, le suore di clausura contro la sentenza del tribunale: «Difendiamo i diritti di tutte le donne»

Stupro di gruppo a Pamplona, le suore di clausura contro la sentenza del tribunale: «Difendiamo i diritti di tutte le donne»
di Alessia Strinati
Lunedì 30 Aprile 2018, 14:16 - Ultimo agg. 1 Maggio, 14:16
2 Minuti di Lettura
Una sentenza che ha scosso tutta la Spagna e un paese che ha deciso di protestare contro una decisione considerata ingiusta. Il tribunale di Pamplona ha condannato  a soli 9 anni 5 ragazzi, tra cui un poliziotto, che hanno violentato in gruppo una giovane durante la festa di San Fermin. Una punizione non sufficiente secondo l'opinione pubblica e secondo alcune suore di clausura.



Le sorelle da dietro i cancelli del loro convento hanno gridato a gran voce la loro opinione schierandosi dalla parte della povera ragazza.  Le carmelitane di Hondarribia, nella diocesi di San Sebastian, hanno voluto far conoscere la loro totale contrarietà via Facebook e non potendo manifestare in strada, hanno scritto un post: «Noi viviamo in clausura, portiamo un abito quasi fino alle caviglie, non usciamo di notte (se non per le emergenze), non andiamo a feste, non assumiamo alcolici e abbiamo fatto voto di castità. Questa è una scelta che non ci rende migliori né peggiori di chiunque altro, anche se paradossalmente ci renderà più libere e felici di altri. E perché è una scelta libera, difenderemo con tutti i mezzi a nostra disposizione (questo è uno) il diritto di tutte le donne a fare liberamente il contrario senza che vengano giudicate, violentate, intimidite, uccise o umiliate per questo. Sorella, io ti credo».

La sentenza ha scatenanto un vero vortice di polemiche e pone il problema sul diritto spagnolo. L'accusa aveva chiesto 20 anni di reclusione a fronte dei 9 stabiliti e tutto ciò è stato possibile grazie alla differenza che il diritto spagnolo fa tra abuso (senza violenza) e lo stupro. La ragazza infatti, secondo la ricostruzione dei fatti, non reagì rimanendo nel corso dello stupro immobile e ad occhi chiusi: è stata proprio la sua incapacità di reagire che l'ha condannata a vedere i suoi aguzzini a cavarsela con una pena quasi irrisoria.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA