Kiev attacca a est, morti e feriti. Strage a Odessa: 38 morti in incendio

Kiev attacca a est, morti e feriti. Strage a Odessa: 38 morti in incendio
Venerdì 2 Maggio 2014, 08:07 - Ultimo agg. 3 Maggio, 08:46
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​L'esercito ucraino ha avviato stamane una vasta operazione militare contro la citt ucraina separatista filo-russa Slavjansk. Il presidente ucraino ad interim, Oleksandr Turcinov, ha annunciato che le forze filorusse hanno «subito perdite considerevoli, con molti morti e feriti», senza tuttavia precisarne il numero. L'autoproclamato sindaco di Sloviansk, Viaceslav Ponomariov, aveva riferito in precedenza di cinque morti tra i ranghi filorussi.

Tra le file ucraine, invece, Turcinov segnala due morti e sette feriti. A suo avviso, l'esercito di Kiev è riuscito a «occupare tutte le località fortificate e i checkpoint» intorno a Sloviansk, «isolando la città completamente».

Un attivista è morto e un altro è rimasto ferito durante l'attacco. Nel blitz dell'esercito ucraino a Sloviansk sono impiegati una ventina di elicotteri, di cui quattro sarebbero stati abbattuti, con un pilota morto e un altro catturato. Lo riferisce la tv filo Cremlino Russia Today.

Il ministero della difesa ucraino ha confermato l'abbattimento di solo due elicotteri Mi-24 con l'aiuto di un complesso portatile per la difesa aerea. Lo scrive su Facebook il ministro dell'interno Arsen Avakov, che dice di trovarsi sul luogo con il ministro della difesa.

Strage a Odessa. Intanto è scoppiata una maxi rissa a Odessa, in Ucraina orientale, tra filorussi e filo Kiev, quest'ultimi sostenuti dagli ultra della locale squadra di calcio. Trentotto persone sono morte in un incendio dopo gli scontri. Lo riferiscono fonti ufficiali. Il ministero dell'interno ucraino ha precisato che «in margine agli scontri, è scoppiato un incendio di origine dolosa» alla Casa dei sindacati: «Trentotto persone sono morte, 30 per soffocamento e otto perchè sono saltate dalla finestra», ha aggiunto. La polizia ha tentato inutilmente di interporsi tra i due schieramenti, che si sono affrontati a colpi di bastoni, lanci di pietre e molotov.

«La Russia apprende con indignazione le notizie sui nuovi crimini commessi a Odessa e chiede a Kiev e ai suoi sostenitori occidentali di mettere fine all'anarchia e assumersi le loro responsabilità davanti al popolo Ucraino». È quanto scrive il ministero degli Esteri russo, in una nota. La Russia ha chiesto una riunione d'urgenza del Consiglio di Sicurezza dell'Onu sulla situazione in Ucraina. Lo si apprende da fonti delle Nazioni Unite. La richiesta di Mosca di un incontro tra i Quindici sarebbe stata motivata con «la grave escalation delle violenze nell'est dell'Ucraina». La riunione si svolgerà oggi. Si presume che il Consiglio discuterà degli ultimi avvenimenti nel Paese, tra cui l'attacco militare ai separatisti filorussi a Sloviansk.

Yatseniuk. L'Ucraina sta per attraversare «i 10 giorni più pericolosi» della sua storia dall'indipendenza nel 1991. A sottolineare la delicatezza e fragilità della situazione in questo particolare momento è stato il premier ad interim di Kiev, Arseniy Yatseniuk, in un'intervista al Financial Times. Il capo del governo accusa Mosca di voler fomentare gli scontri proprio in concomitanza con la festa del primo maggio e con la ricorrenza dell'anniversario, il 9, della vittoria sovietica sui nazisti. Per l'11 maggio i separatisti filorussi che hanno occupato sedi governative in una decina di città nelle regioni di Donetsk e Lugansk terranno un referendum per l'indipendenza.

Putin. Il raid «punitivo» di Kiev nell'est dell'Ucraina, secondo il Cremlino, distrugge gli accordi di Ginevra. «Utilizzando l'aviazione per sparare su località di civili, il regime di Kiev ha lanciato un'operazione punitiva e sta distruggendo tutte le speranze per l'attuazione degli accordi di Ginevra», ha dichiarato il portavoce di Putin, Peskov.

Mosca ha chiesto aiuto all'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) per fermare le operazioni delle Forze armate ucraine nell'est del Paese contro i militanti filorussi. Lo ha detto all'agenzia di stampa Itar-Tass il rappresentante di Mosca presso l'Osce, Andrey Kelin. La richiesta è arrivata mentre restano ancora detenuti dai separatisti sette osservatori dell'organizzazione con sede a Vienna, fermati una settimana fa a Sloviansk.

Le forze ucraine hanno circondato Sloviansk e preso il controllo di nove checkpoint dei filorussi: lo rende noto il ministro dell'interno Arsen Avakov, chiedendo agli abitanti di Sloviansk e di Kramatorsk di restare a casa e di chiudere le finestre. Avakov ha denunciato che «i terroristi hanno aperto il fuoco con armi pesanti contro le forze speciali ucraine, compresi lanciamissili e sparano nascondendosi dietro ai civili, usando grandi immobili residenziali».

Coscrizione. L'Ucraina ha reintrodotto la coscrizione per «il deterioramento della situazione nell'est e nel sud del Paese e per l'aumento delle forze filorusse che minacciano l'integrità territoriale». Il provvedimento, in vigore con effetto immediato, è contenuto in un decreto firmato dal presidente ad interim Oleksandr Turchinov.

Il decreto presidenziale fa seguito all'aumento delle unità armate filorusse, che hanno preso il controllo di edifici pubblici, delle comunicazioni e del trasporto nelle regioni di Donetsk e Lugansk. La coscrizione, che prevede l'inserimento dei cittadini in apposite liste per la chiamata al servizio militare obbligatorio, riguarda gli uomini di età compresa tra i 18 ed i 25 anni.

Obama e Merkel: pronti a nuove sanzioni Siamo pronti a nuovi passi se la Russia continua con la sua invasione» dell'Ucraina: lo ha detto il presidente americano, Barack Obama, in conferenza stampa con la cancelliera Angela Merkel. Stati Uniti e Germania «sono uniti contro le azioni illegali della Russia in Ucraina e determinati a coordinare le proprie azioni, comprese le sanzioni contro Mosca», ha aggiunto. L'obiettivo delle sanzioni «non è punire Mosca, ma spingere la Russia a scegliere la giusta strada, quella della risoluzione della crisi in Ucraina attraverso la via diplomatica», ha quindi sottolineato, aggiungendo che «L'Ucraina non può essere considerata un'appendice, un'estensione della Russia» e richiamando il presidente russo, Vladimir Putin, a non contrastare le elezioni del 25 maggio e a non ostacolare le decisioni di un governo di Kiev democraticamente eletto. «Se la situazione in Ucraina non si stabilizza nuove sanzioni contro la Russia saranno inevitabili», gli ha fatto eco la Merkel.

Kerry rifiuta telefonata con Lavrov Il segretario di Stato americano John Kerry ha rimandato un colloquio telefonico previsto per oggi con il collega russo Serghiei Lavrov. Lo ha indicato una fonte diplomatica russa citata delle agenzie Itar-Tass e Interfax denunciando un atteggiamento «irresponsabile». Secondo la fonte, il colloquio avrebbe dovuto essere incentrato sulla Siria, ma la diplomazia russa aveva chiesto di mettere la crisi ucraina all'ordine del giorno. «Washington - secondo la fonte - ha aggiornato il colloquio telefonico probabilmente a domani». «Un tale approccio testimonia il fatto che i nostri colleghi americani non sono interessati alla ricerca di una soluzione a questa situazione esplosiva che potrebbe avere conseguenze imprevedibili, e fanno il gioco delle autorità al potere a Kiev», ha aggiunto la fonte.

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