Ucraina, gli Stati Uniti divisi tra diplomazia e guerra: «Biden debole, esitazione inspiegabile»

Ucraina, gli Stati Uniti divisi tra diplomazia e guerra: «Biden debole, esitazione inspiegabile»
di Luca Marfé
Lunedì 14 Marzo 2022, 12:00 - Ultimo agg. 15 Marzo, 11:03
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Fermare la Russia perché la Cina ci guarda.
All’attuale dramma Ucraina, Mike Pompeo aggiunge il potenziale dramma Taiwan.

Ex numero 1 della Cia, già segretario di Stato dell’era Trump, per più di qualcuno, futuro candidato alla presidenza degli Stati Uniti.
Repubblicano, “falco” interventista quasi per eccellenza.

L’italo-americano originario di Pacentro ne ha davvero per tutti, specie per Biden, naturalmente.

Che non esita a definire «un debole».

«Da quando c’è lui alla Casa Bianca, è Putin a dettare l’agenda». 

Uno “zar” di cui forse come nessun altro avverte la pericolosità.
Del resto, tra ex Cia ed ex Kgb, tra pragmatismo, maniere (forti) e psicologia, i due devono addirittura intendersi.

«Siamo indietro almeno dall’estate scorsa», spiega a chiare lettere.

«È da mesi che maneggiamo informazioni e prove che la Russia si stava rafforzando militarmente e preparando alla guerra».

Modalità fiume in piena: «Dovevamo aiutare il popolo ucraino prima ancora che i russi si muovessero»; al contrario, da parte del Commander in Chief sfoggio di una «esitazione enorme» nonché tutta la gestione firmata da questa «sciagurata presidenza» bollata come «assolutamente inspiegabile»

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Per Pompeo, insomma, Washington è in mano a una manica di dilettanti.

Con tanto di conseguenze nefaste non soltanto per Kiev e dintorni, ma pure per Taiwan, appunto.

«Xi Jinping ci osserva», «ci percepisce come dei rammolliti» e ha più volte e apertamente dichiarato di voler «riunificare Taiwan alla sua Cina comunista».

Morale della favola per la destra americana: qui tutti fanno sul serio, tranne noi.Un Oriente, dunque, che «non si fermerà davanti a niente», «non fino a quando gli Stati Uniti non interverranno seriamente» in Ucraina e attraverso la Corea del Sud, «con armi e soldati veri».

Nel frattempo, Trump gli fa eco su tutto, o meglio i due si fanno eco tra loro.

Ma Biden risorge in tutti i sondaggi, paradossalmente premiato proprio per la sua prudenza.

L’America è di nuovo divisa, spaccata in due metà, e in fondo, e in particolare in questi ultimi anni, lo è sempre stata.

Tra chi parla di parole e di sanzioni e chi, invece, crede che sia giunto il momento di intervenire, di reagire, quasi d’istinto.

Di scatenare, cioè, l’inferno adesso.

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