Ufo, gli Usa: «Abbiamo i resti» (e un campione viene dall’Italia). La rivelazione di alcuni ex ufficiali

Recuperate parti di navicelle

Ufo, gli Usa: «Abbiamo i resti» (e un campione viene dall’Italia). La rivelazione di alcuni ex ufficiali
Ufo, gli Usa: «Abbiamo i resti» (e un campione viene dall’Italia). La rivelazione di alcuni ex ufficiali
di Vittorio Sabadin
Giovedì 27 Luglio 2023, 22:17 - Ultimo agg. 1 Settembre, 18:14
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Gli Stati Uniti possiedono resti biologici di esseri alieni e rottami di astronavi precipitate sulla Terra nel corso di quasi un secolo.

Una di queste cadde a Vergiate, in provincia di Varese, nel 1933 con due piloti a bordo, fu segretamente conservata per ordine di Mussolini e studiata da Guglielmo Marconi fino alla fine della guerra, quando gli americani se ne impadronirono e la portarono negli Stati Uniti. La prima audizione pubblica al Congresso di Washington su quelli che ora vengono definiti UAP, Unidentified Aereal Phenomena, non ha deluso le attese. È stato chiamato a deporre David Charles Grusch, 36 anni, un teste che difficilmente può essere accusato di inventarsi le cose: ufficiale decorato in Afghanistan, è stato fino al 2022 ai vertici della National Geospatial Intelligence Agency per l’analisi dei fenomeni aerei non identificati, e del National Reconnaissance Office che gestisce i satelliti spia. 

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IL RACCONTO

Grusch ha confermato sotto giuramento quello che aveva anticipato nel giugno scorso: gli Stati Uniti hanno raccolto per decenni i resti di Ufo precipitati e stanno ancora cercando di comprenderne la tecnologia attraverso il reverse engineering. E rispondendo a una domanda ha aggiunto un particolare piuttosto rilevante: tra rottami sono stati recuperati i resti di esseri «non umani», secondo la valutazione dei biologi che li hanno esaminati. Grusch, adducendo ragioni di sicurezza, non ha voluto rivelare molti dettagli sul recupero di un’astronave aliena a forma di campana che a suo dire avvenne nel 1933 in Italia. Se ne sa però qualcosa grazie a documenti trovati nell’archivio di Guglielmo Marconi, lo scienziato messo da Mussolini a capo di un Gabinetto RS/33 la cui sigla indicava l’anno dell’evento e le parole Ricerche Speciali. Il veicolo alieno cadde il 13 giugno nei pressi di Busto Arsizio. A bordo c’erano i corpi di due esseri «molto alti», con la pelle e gli occhi chiari. Mussolini informò dell’evento Papa Pio XII e ordinò di nascondere i rottami nei capannoni della Siai-Marchetti a Vergiate, dove rimasero per 12 anni. I corpi degli “alieni” furono messi nella formalina e si cominciò a studiarli. Secondo Mussolini potevano essere piloti tedeschi di un veicolo sperimentale, ma Marconi era di parere diverso. Nel 1945 arrivarono gli americani e portarono via tutto per esaminarlo a casa loro.
Al Congresso hanno deposto anche David Fravor, un ex comandante della marina, e Ryan Graves, un pilota militare in pensione. Hanno affermato di avere visto spesso fenomeni aerei non identificati al largo della costa atlantica e di avere ricevuto le testimonianze di decine di piloti di aerei commerciali e di veterani dell’Air Force. Alla domanda se ci fossero punti in comune nelle segnalazioni, hanno detto che molti degli Ufo segnalati erano «cubi grigio scuro all’interno di una sfera chiara».

Fravor ha raccontato di avere visto uno di questi oggetti volanti compiere manovre impossibili. 

LE INDAGINI

Grusch ha detto ai deputati di essere stato incaricato di indagare su ciò che le agenzie militari sapevano sui velivoli alieni, ma che gli era stato impedito di accedere ai dossier segreti del governo. Quando ha deciso di rivelare pubblicamente quello che aveva comunque scoperto, ha dovuto affrontare ritorsioni «molto brutali». È a conoscenza, ha aggiunto, di persone «che sono state ferite» nel corso degli sforzi del governo per nascondere la verità, e ora teme per la propria vita. Tim Burchett, deputato repubblicano del Tennessee a capo della commissione sugli Ufo, ha confermato le ingerenze: «Nella Chiesa battista diciamo che il Diavolo è sempre sulla nostra strada, e abbiamo affrontato veri e propri blocchi stradali da parte dell’intelligence e del Pentagono». 

Chiamato in causa, il Pentagono ha emesso un ambiguo comunicato, nel quale afferma che «non è stata scoperta alcuna informazione verificabile a sostegno delle affermazioni secondo cui qualsiasi programma riguardante il possesso o il reverse engineering di materiali extraterrestri sia esistito in passato o esista attualmente». Poteva dire che non è vero. Ha detto invece che non ci sono prove, forse temendo che arrivino presto. 

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