Usa, professore si fingeva porno star su Facebook e adescava minorenni

Usa, professore si fingeva porno star su Facebook e adescava minorenni
di Federica Macagnone
Mercoledì 29 Giugno 2016, 17:24 - Ultimo agg. 30 Giugno, 13:15
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Era considerato il professore che tutti vorrebbero avere: preparato, inappuntabile durante le lezioni, chiaro e incisivo nelle spiegazioni, incline ad approfondire ogni argomento. Lontano dalla Gilroy High School di Santa Clara, in California, però, il 25enne docente di chimica Douglas Anton Le si trasformava e il Mr. Hide che era in lui prendeva il sopravvento sul Dr. Jeckyll: assumeva un'altra identità e si immergeva in Facebook

 

 


presentandosi con un falso profilo, quello di una adolescente di nome Rae Pelletier, corredato dalle foto di una pornostar. Una doppia vita surreale venuta alla luce solo da poco e che lo ha messo davanti alle conseguenze della vita vera: ora si ritrova davanti a 20 capi d'imputazione, è stato collocato in congedo e rischia otto anni di carcere.

In un primo momento, dopo l'arresto, Le era stato rilasciato dietro una cauzione di 50mila dollari, ma ora, con l'approfondimento delle indagini, è stato riportato in prigione con una cauzione innalzata a 475mila dollari. Per due anni, tra giugno 2014 e lo scorso aprile, sfruttando quel finto account, Le ha infatti adescato almeno nove minorenni delle scuole superiori della zona, inviando loro video con immagini esplicite. Un delirio che è stato interrotto dopo che Facebook ha allertato le autorità segnalando che sull'account di una certa Rae Pelletier si svolgevano conversazioni con ogni probabilità "inappropriate". Il 26 aprile la polizia, dopo aver perquisito la casa del professore e aver sequestrato computer e hard disk, è andata alla Gilroy High School proprio mentre Le teneva lezione e lo ha arrestato davanti ai suoi studenti, che sono rimasti scioccati. 

I ragazzi non potevano credere ai propri occhi. «È un bravo insegnante, spiega bene, va in profondità sugli argomenti - ha detto Justin Diaz, uno degli allievi - Non ho mai visto nulla di sbagliato in lui». 
«Io personalmente - ha aggiunto Leylanie Arriaga - non credo che possa aver fatto cose di quel tipo, è un uomo troppo intelligente per commettere un simile crimine». 
E invece sembra proprio che l'intelligenza non abbia evitato a Le di cadere nel precipizio e di ritrovarsi con 20 capi d'accusa sulle spalle: dal possesso di materiale a sfondo pedopornografico all'invio di video e immagini porno a minori fino all'aver contattato minorenni con l'intento di commettere un crimine. Se condannato, Le potrebbe restare in carcere per otto anni.

«Questo - ha detto il vice procuratore distrettuale Jaron Shipp - è un esempio profondamente inquietante del perché i giovani dovrebbero essere estremamente prudenti e diffidenti nei confronti degli sconosciuti che li contattano online».

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