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GIORGIA MELONI

Berlusconi: «Non esiste centrodestra di governo senza Forza Italia. Poteri speciali a Roma. Bonaccini? A sinistra in salute solo M5s»

Il bilancio del Cavaliere: «Esecutivo in rodaggio, ma stiamo andando nella giusta direzione». L’autonomia? «Non può penalizzare il Sud. E Roma deve avere poteri speciali e più risorse»

Berlusconi: «Bene i primi cento giorni, ora serve semplificare questo Paese»
Berlusconi: «Bene i primi cento giorni, ora serve semplificare questo Paese»
di Ernesto Menicucci
Articolo riservato agli abbonati
Domenica 29 Gennaio 2023, 00:07 - Ultimo agg. : 30 Gennaio, 09:25
6 Minuti di Lettura

Presidente Berlusconi, il governo “compie” 100 giorni. Primo bilancio?

«Positivo. Mi sembra che i primi passi dell’esecutivo siano andati nella direzione giusta. E comunque gli obiettivi della nostra coalizione e del Governo riguardano l’intera legislatura».

Adesso ci saranno le elezioni regionali, primo test elettorale dopo il 25 settembre. Due vittorie scontate?

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«In democrazia il risultato delle elezioni non è mai scontato. Per questo è indispensabile che ogni elettore vada a votare. Fatta questa premessa, naturalmente sono fiducioso che nel Lazio prevalga la voglia di cambiare dopo anni di immobilismo, Francesco Rocca e i candidati di Forza Italia, sono una garanzia di cambiamento e di buon governo del centro-destra. Sono anche fiducioso che il voto in Lombardia continui a premiare i nostri trent’anni di buongoverno».

Cosa si sente di dire a Letizia Moratti che ha scelto di candidarsi con il Terzo Polo a Milano?

«Mi sento di dirle soltanto “buona fortuna!”».

E il risultato di Forza Italia? C’è il rischio che esca ridimensionata da questa tornata, e quindi con minore forza contrattuale nella coalizione di governo?

«Tutt’altro, anzi ne usciremo rafforzati. Forza Italia è indispensabile sul piano dei numeri e soprattutto sul piano politico. Non esisterebbe un centro destra di governo senza i liberali, i cattolici, i garantisti, gli europeisti, gli atlantisti, che siamo noi di Forza Italia, senza il centro del Partito Popolare Europeo che noi orgogliosamente rappresentiamo in Italia. Nessun altro, né dentro né fuori dal centro-destra, può assumersi questo ruolo». 

Crede che il fronte di centrosinistra, dopo quelle che tutti vedono come due possibili sconfitte, si ricostruirà intorno a Bonaccini segretario del Pd?

«Al momento, l’unica forza della sinistra che vedo in buona salute è quella dei Cinque Stelle che credo siano lontanissimi dal pensare di riconoscere la leadership della sinistra ad un segretario del Pd, chiunque sia». 

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Tornando all’esecutivo, su cosa si poteva fare meglio?

«Non ho critiche specifiche da fare. Ci vuole sempre, per lavorare bene insieme, un minimo di rodaggio».

I primi mesi sono stati dettati dalle urgenze: la legge di Bilancio, il caro-bollette, i carburanti. Ora inizia la fase di progettazione vera e propria: quale sarà il contributo di Forza Italia?

«Abbiamo degli obbiettivi di legislatura che corrispondono alle nostre posizioni di sempre e agli impegni assunti in campagna elettorale: una riforma fiscale basata sul taglio delle aliquote e la flat tax, l’aumento delle pensioni minime a 1000 euro al mese, le possibilità per i giovani di trovare un lavoro attraverso la totale detassazione e decontribuzione dei contratti di primo impiego, la semplificazione della burocrazia, una riforma garantista della giustizia sulla base delle linee indicate dal Ministro Nordio, che noi condividiamo totalmente».

Semplificazioni. Lei ha parlato spesso di norme sblocca-burocrazia. Qual è il suo piano e come pensa di realizzarlo?

«La nostra burocrazia va tutta semplificata, deve diventare una burocrazia amica dei cittadini. Una riforma fondamentale è quella di eliminare il regime delle autorizzazioni preventive e delle licenze necessarie per costruire un edificio e per avviare un’attività. Con la nostra riforma – che sto scrivendo io personalmente – basterà una comunicazione al Comune di pertinenza e il giorno dopo potranno incominciare i lavori, rispettando naturalmente le leggi in vigore. I controlli ovviamente ci saranno, ma verranno a posteriori, non bloccheranno l’avvio dei cantieri o l’apertura dei negozi e degli uffici. L’associazione italiana dei costruttori attribuisce a questa riforma la creazione di almeno un milione di nuovi posti lavoro. Intanto il nostro Ministro Zangrillo ha già avviato un primo pacchetto di semplificazioni di questo tipo: con un decreto legislativo che sarà promulgato in febbraio, per 36 categorie di artigiani basterà una PEC per avviare l’attività. È solo il primo passo, perché entro il 2026 sfoltiremo 600 procedure di questo tipo».

Qual è l’ultima volta in cui ha parlato con il premier Giorgia Meloni, e di cosa? Quando vi incontrerete?

«Mi consenta di mantenere la doverosa riservatezza sui colloqui privati con il Presidente del Consiglio. Ovviamente parliamo spesso e di tanti argomenti, a cominciare dallo scenario internazionale, che mi preoccupa particolarmente e dal quale dipende il nostro futuro. Ci incontreremo appena le rispettive agende lo consentiranno, ma questo non mi pare un tema così importante. Nel 21° secolo esistono molti modi per comunicare anche senza la presenza fisica».

Giustizia. È vero che chiese a Nordio, prima che diventasse ministro, di passare con Forza Italia?

«È davvero la prima volta che sento dire una cosa del genere. E’ tuttavia innegabile che le idee del dottor Nordio sulla giustizia coincidono assolutamente con le nostre idee, con quelle di Forza Italia».

Quale, secondo lei, l’ordine di priorità nella riforma della Giustizia visto che tra voi e la Lega sembra ci siano posizioni diverse?

«Non credo che il tema sia l’ordine cronologico e non mi risulta neppure che la Lega abbia posizioni diverse da quelle di Forza italia. La riforma della giustizia è un complesso organico di provvedimenti, tutti indispensabili e coerenti fra loro. È una delle questioni essenziali sulle quali si fonda il patto di governo per questa legislatura».

Intercettazioni, come interverrebbe?

«Basta applicare l’art.15 della Costituzione: la libertà e la segretezza di ogni forma di comunicazione è un diritto che va garantito. Può essere limitato solo in casi assolutamente eccezionali, per ragioni di straordinaria gravità, come il sospetto di reati di mafia o di terrorismo. Invadere la vita privata delle persone non può essere un ordinario strumento di indagine».

Autonomia, anche molti operatori economici del Nord criticano il progetto Calderoli. Forza Italia è sempre stato un partito nazionale, non crede che sarebbe opportuno un supplemento di riflessione e di modifiche alla bozza presentata dal ministro leghista?

«Noi crediamo nell’autonomia, a patto che non diventi una penalizzazione per il Sud. Aggiungo che in questo dibattito spesso si dimentica di citare il centro Italia, che ha problemi ed esigenze diversi sia dal Sud che dal Nord. E poi c’è il grande tema di Roma Capitale, per il quale Forza Italia si è battuta per prima e si batte ancora convintamente».

La riforma di Roma Capitale fece i suoi primi passi sotto il suo governo. Poi l’attribuzione di poteri e fondi a Roma si è un po’ arenata. Come andrebbe ripreso l’argomento per dare alla Capitale del Paese gli strumenti che merita?

«Roma deve avere un rango costituzionale speciale, che le conferisca poteri e risorse adeguati come avviene per le altre grandi capitali europee. Roma è il simbolo dell’Italia, della Cristianità, della cultura dell’Occidente. Tutto questo comporta un impegno straordinario per la città, comporta grandi oneri per le amministrazioni e per i cittadini, ma anche straordinarie opportunità che vanno colte. Penso al prossimo grande Giubileo del 2025 e alla candidatura ad ospitare l’esposizione universale dell’Expo nel 2030. Le pare possibile che una città come questa, unica al mondo, debba essere umiliata da problemi irrisolti come la raccolta dei rifiuti o il dissesto delle strade?».

Ultimamente, in tv e non solo, è tornato sulla ribalta politica Gianfranco Fini. Come giudica questo ritorno? Lo ha mai più sentito?

«Sì, non l’ho più incontrato né sentito al telefono da quando aveva deciso di accantonare l’impegno politico». 

Il partito unico del centrodestra, in Italia, si farà?

«Me lo auguro, perché significherebbe il compimento del bipolarismo. Certo, sul modello del Partito Repubblicano americano, dovrebbe essere un soggetto plurale, nel quale i principi liberali e cristiani, quelli che noi rappresentiamo, dovranno essere protagonisti».

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