Prodi da Napoli avverte il centrosinistra:
«Senza un nuovo Ulivo nel 2023 è ko»

Prodi da Napoli avverte il centrosinistra: «Senza un nuovo Ulivo nel 2023 è ko»
Sabato 9 Ottobre 2021, 15:15 - Ultimo agg. 10 Ottobre, 09:31
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«Senza una coalizione ampia la sconfitta centrosinistra è certa, quindi l'alleanza con il Movimento 5 Stelle è stata avviata ed è un bene, ma il Pd deve saper avere il ruolo di calamita in questa ipotesi di nuovo Ulivo». Lo ha detto Romano Prodi a Napoli nel convegno «Le parole della politica e l'emozione pubblica. Il leaderismo: costruire relazioni o limitarsi ad apparire?», organizzato da Polimina, scuola di politica di Milano e Napoli. Prodi, che ha presentato il suo libro «Strana vita, la mia» (Solferino), ha sottolineato che «Il M5S - ha detto - ha avuto i suoi problemi e scissioni, come l'uscita di Di Battista e anche altri problemi interni, ma è cominciata questa sperimentazione di alleanza a Napoli e Bologna, e ora bisogna vedere come va avanti questo processo che ha bisogno anche di una guida che spetta al segretario Letta.  È lui che deve formare una coalizione, lo sta facendo ma lo deve fare attraverso una linea che venga dibattuta a livello interno. Vediamo anche come vanno ora nel Pd le agorà, che sono un richiamo alla politica che viene dal basso».

Sugli altri leader del possibile nuovo Ulivo, Prodi ha citato anche Giuseppe Conte: «è anche lui - ha detto - un federatore, ma adesso vediamo la sua posizione dopo il risultato di queste elezioni, comunque anche nel 5S serve una persona che garantisca una linea.

Poi c'è Calenda che credo abbia avuto successo garantendo un centrosinistra moderato, ma, ripeto, anche in questo campo tocca a Letta ricomporre alla sua destra e alla sua sinistra la coalizione e il Pd deve avere una forza attrattiva». 

«Nella difesa della democrazia è rimasta solo l'Europa che pure ha problemi come ci mostra la Polonia. Nel mondo c'è un ritrarsi della democrazia che non riesce a portare a termine le promesse e questo fa salire la voglia di autorità» ha poi sottolineato l'ex premier. «Oggi il presidente cinese - ha detto - può consegnare una decisione al Paese in un quarto d'ora, cosa che non può accadere nelle democrazie. Questo ha portato conseguenze in tanti altri Paesi, ci vuole attenzione a questa fase in cui siamo entrati. Basta guardare alle ultime settimane, in cui il presidente cinese ha limitato i nuovi media per gli adolescenti, ha proibito il gioco d'azzardo online, ha tagliato aspetti finanziari di una grande impresa di vendita online in Cina. Intanto l'Europa vive delle contraddizioni, ha fatto passi avanti nell'economia come dimostrato da pnrr, dai bonds comuni, ma fa esperienza anche di eventi gravi come accaduto ieri con la richiesta di costruire i muri contro i migranti, ma ancora di più con la sentenza della corte polacca sulla supremazia di una legge nazionale su quella europea. Una decisione molto grave, anche se io resto incline all'allargamento ulteriore dell'Ue pensando a Paesi come Serbia e Albania e in fondo sono convinto che Polonia e Ungheria non abbiano alternative all'Ue, non sono come la Gran Bretagna». 

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