Il maggior rappresentante dell'opposizione per difendere le leggi M5S dal futuro governo e in prospettiva il leader di un nuovo fronte largo, con la convinzione che gli attuali vertici del Pd cambieranno dopo il 25 settembre. È la scommessa di Giuseppe Conte: un piano confidato ai fedelissimi che punta a un'alternativa al centrodestra con il giurista pugliese che si presenterà come punto di riferimento dei progressisti. L'ex premier vede il vento in poppa, «al Sud ci danno come primo partito: possiamo portare a casa molti uninominali che si ritenevano persi». Per questo motivo tornerà prima in Puglia, poi Campania e infine Sicilia. Una sorta di Lega del Sud con M5S che, sondaggi alla mano, starebbero togliendo voti alla destra, come sostiene Enrico Letta. «E allora siamo tutti contenti», dice Conte. Ma con il segretario dem i ponti sono rotti: «Aspetto ancora le sue scuse», ribadisce Conte, alludendo agli attacchi dem sul dl aiuti.
L'avvocato di Volturara Appula ha piantato le bandierine: oltre a quella sul superbonus, c'è il no ad un altro sostegno militare all'Ucraina, il sì alla transizione energetica, l'insistenza sui temi legati alla giustizia e alla legalità (con l'ex procuratore generale di Palermo Scarpinato candidato in Sicilia) e soprattutto l'arroccamento sul reddito di cittadinanza e sul salario minimo. «Puntiamo sottolinea l'europarlamentare pentastellato Castaldo soprattutto ai giovani.