Genova, nel decreto manca la ricostruzione del ponte ma nasce agenzia nazionale per le infrastrutture: via all'assunzione di 235 tecnici

Genova, nel decreto manca la ricostruzione del ponte ma nasce agenzia nazionale per le infrastrutture: via all'assunzione di 235 tecnici
di Adolfo Pappalardo
Sabato 15 Settembre 2018, 10:30 - Ultimo agg. 13:32
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Tutto rinviato a un successivo decreto del presidente del Consiglio. Sulla ricostruzione, su quando e chi soprattutto, dovrà ricostruire il ponte Morandi. Solo una serie di misure tampone, per ora, nel decreto legge uscito dal Consiglio dei ministri di giovedi' sera. 15 articoli appena, sfornati, «salvo intesa» e quindi con un testo ancora riservato. Non l'istituzione di un commissario e né, quindi, la sua designatura. Passeranno molte settimane ancora e da qui la rabbia del governatore ligure Giovanni Toti che vede inserito il dramma Genova in un decreto omnibus con i terremoti del Centro Italia e Ischia. E, quindi, ci vorrà tempo. Molto. Da qui un certo imbarazzo di alcuni esponenti del governi per un decreto che, cosa inusuale, viene secretato totalmente per le necessarie limature dei tecnici di palazzo Chigi.

Anche perché, a parte le prime misure per gli sfollati all'indomani dell'emergenza, dal decreto dell'altra sera, il governo stanzia appena 31,7 milioni di euro per il capoluogo genovese dopo il crollo del viadotto che ha ucciso 43 persone. Poco per una ferita cosi profonda.

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E la parte del leone è per il neonato Archivio informatico delle opere pubbliche (l'Ainop) che avrà il compito di monitorare tutte le infrastrutture, dalle strade alle dighe, dagli aereoporti alle autostrade, attraverso dati progettuali e gestioni annuali, che proprietari e concessionari avranno il compito di fornire. Per la neonata struttura, che dovrà sovraintendere a tutto il lavoro, il decreto stanzia 15 milioni di euro per il 2018 e il 2019. E per far funzionare il nuovo ente, incardinato presso il ministero delle Infrastrutture, e' prevista l'assunzione di 235 tecnici specializzati.

Per Genova, che dopo il crollo vede minata la sua mobilità, il governo prevede 10,5 milioni per i trasporti, a cui aggiungere 5 milioni di euro per i trasportatori obbligati a percorsi autostradali aggiuntivi (5 milioni per il triennio 2018-2020). A cui aggiungere 1,2 milioni per la Capitaneria di Genova per ottimizzare ora il traffico portuale.
 

 

Vengono invece istituite la zona logistica semplificata per i porti e retroporti del quadrilatero compreso tra Genova, Alessandria, Piacenza, Melzo e Padova e la zona franca nel capoluogo ligure. Qui le imprese potranno,godere di contributi se dimostreranno una flessione degli affari rispetto al periodo compreso tra il 14 agosto e il 30 settembre dell'anno scorso. E per loro prevista l'esenzione delle imposte regionali, comunali e previdenziali. Anche se nel decreto, che potrà essere modificato in Aula prima dell'ok finale entro 60 giorni, non è stato previsto un ristoro per gli enti locali che non godranno degli introiti delle tasse pur avendole messe già in bilancio. E sempre per le imprese genovesi, contributi sono previsti anche per chi avvia un'attività entro il 31 dicembre 2019 o integrazioni salariali per i dipendenti delle aziende  che dovessero chiudere entro il 2020. Anche se ieri sera da Genova, il premier Conte, agitava i fogli con correttivi e cifre, dal palco della commemorazione a un mese esatto dalla tragedia.

Poco, sempre troppo poco, per la Regione guidata da Toti che non ci sta e nemmeno si sente rassicurato dai passaggi in Aula per l'approvazione del decreto.

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