LA GUERRA

Guerra Ucraina, Meloni: «No all'intervento diretto, rischio escalation. Su politica estera governo coeso, condanniamo elezioni farsa russe»

Gli aggiornamenti sull'intervento della premier in Aula

Ucraina, Meloni: «No a invio soldati, si rischia pericolosa escalation»
Ucraina, Meloni: «No a invio soldati, si rischia pericolosa escalation»
Martedì 19 Marzo 2024, 15:33 - Ultimo agg. 20 Marzo, 10:28

Ucraina, Meloni: «La nostra strategia non ha fallito»

«Non sono d'accordo sul fatto di dire che la strategia abbia fallito. Dipende da cosa si intende: se si tratta dell'invasione dell'Ucraina, la strategia ha fallito. Putin prevedeva una guerra lampo, mentre noi siamo in un momento dove l'invasione non è presa in considerazione e l'Ucraina ha recuperato territori che erano stati occupati. Questo non è un fallimento». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nella replica al Senato dopo il dibattito sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo.

Meloni: in politica estera governo coeso, compatto e determinato

«Non ho moltissime cose da dire anche se ho trovato il dibattito ricco di spunti e di molti elementi di condivisione, anche trasversali. Alcune cose però non le condivido a partire dall'intervento del Senatore Sensi» in merito «alla compattezza della maggioranza» in politica estera. Lo ha detto in sede di replica al Senato la premier Giorgia Meloni. «Non c'è nulla oltre alla linea politica del governo che non sia votata in aula e portata all'estero. E posso dire senza timor di smentita che il governo in un anno e mezzo ha la stessa posizione e la stessa determinazione come è riconosciuto all'estero ma non in Italia».

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Meloni: "Intervenire anche sulle importazioni agricole dall’Ucraina affinché non producano ulteriore concorrenza al ribasso a scapito dei produttori europei"

«In questo contesto cosi difficile e indispensabile rafforzare la nostra risposta alla concorrenza sleale dei Paesi terzi affermando il principio di reciprocità, condurre i futuri negoziati sugli Accordi di libero scambio, a partire da quello sul Mercosur, con una accresciuta attenzione al mondo agricolo, intervenire anche sulle importazioni agricole dall’Ucraina affinché i sacrosanti sforzi che hanno portato a ripristinare i corridoi della Grain Initiative siano orientati verso i Paesi terzi piu bisognosi di grano e di altre materie prime, e non producano ulteriore concorrenza al ribasso a scapito dei produttori europei», dice Meloni. «Dato anche questo molto importante, siamo ancora in una fase di asimmetria nella distribuzione del valore lungo le filiere, soprattutto in alcuni settori - prosegue -. Oltre all’opera di moral suasion che il Governo potrà svolgere tra tutti gli interlocutori, sarà importante rafforzare la direttiva sulle pratiche commerciali sleali che potrà aiutare a garantire il giusto prezzo alle nostre imprese agricole».

Politica agricola comune, Meloni: "Proponiamo moratoria debiti imprese"

«È urgente intervenire sull'attuazione della Politica agricola comune. Quando abbiamo sostenuto la vecchia Pac il contesto era molto diverso. Per noi l'agricoltore è il primo ambientalista, è il bioregolatore per eccellenza. Come tale deve essere incluso nelle politiche sulle emissioni. Se lo facciamo chiudere, un pezzo del sistema rurale sarà abbandonato all'incuria e produrrà maggiori danni». «La recente proposta della Commissione di ampia revisione della Pac - ha quindi aggiunto - va nella giusta direzione, riprendendo molte delle proposte italiane. Ora è importante lavorare rapidamente alla riforma, a partire dal prossimo Consiglio Agricoltura e Pesca di fine marzo. E lavoriamo perché possano trovare spazio altre proposte italiane come l'estensione del Quadro temporaneo per gli aiuti di stato, prevedendo comunque un incremento del regime de minimis, nonché una moratoria dei debiti delle imprese agricole». 

Agricoltura, Meloni: "Rivendichiamo esenzione Irpef per piccoli imprenditori"

«Rivendichiamo la scelta di non esentare dal pagamento dell'Irpef agricola le imprese di maggiori dimensioni che possono permettersi di pagarla e di concentrare le risorse destinate al comparto agricolo in favore di chi ne ha davvero bisogno, non solo esentando questi dal pagamento dell'Irpef ma anche con ulteriori, concrete misure di sostegno», ha spiegato Meloni al Senato in occasione delle comunicazioni sul prossimo Vertice Ue. «A questo Governo non sono serviti i trattori nelle strade perchè si occupasse della materia, grazie anche al confronto costante che il Ministro Lollobrigida ha mantenuto con le organizzazioni maggiormente rappresentative che infatti, a differenza dei loro colleghi e omologhi di Francia, Germania, Belgio, Spagna, Olanda e molti altri, non hanno partecipato alle manifestazioni. Rivendico con orgoglio che il nostro è stato sinora il Governo che più ha investito in agricoltura nella storia repubblicana, arrivando a stanziare - grazie alla tanto vituperata rimodulazione del Pnrr - fino a 8 miliardi per il comparto agricolo. Una scelta strategica, alla quale si sono aggiunti in questi 17 mesi di Governo molti altri importanti provvedimenti dei quali questo Parlamento ha già avuto modo di discutere alcune settimane fa».

Meloni: "Houthi sono disegno più vasto"

«Tutti noi sappiamo quanto le minacce e le operazioni degli Houthi facciano parte di un disegno più vasto che vede purtroppo l'Iran impegnato in prima linea nel sostenere non soltanto gli Houthi ma anche Hamas e Hezbollah, nonché a rifornire di droni le operazioni russe in Ucraina», ha detto Meloni parlando di Medio Oriente in Senato. 

Medio Oriente, Meloni: "Assicurare la consegna degli aiuti umanitari"

«Riaffermeremo la necessità di assicurare la consegna in sicurezza degli aiuti umanitari e il sostegno all'iniziativa Amalthea per un canale marittimo da Cipro a Gaza finalizzato alla consegna degli aiuti stessi. Ferma restando, naturalmente, la necessità di aprire nuove vie terrestri che rimangono prioritarie». 

Medio Oriente, Meloni: "Ha iniziato la guerra Hamas. Europa lavori per due popoli e due Stati. Contrari ad azione a Rafah"

Sul tema del conflitto in medio Oriente Meloni ha detto: «Ribadiremo la ferma condanna dell'aggressione di Hamas» perché «non possiamo dimenticare chi è stato a scatenare questo conflitto. È stato Hamas e la reticenza nel dirlo tradisce antisemitismo latente e dilagante che deve preoccuparci tutti». A Israele viene chiesta «proporzionalità e rispetto del diritto umanitario, non possiamo restare insensibile all'enorme tributo di vittime civili». Ribadiremo la contrarietà a azione di terra a Rafah, che potrebbe avere conseguenze catastrofiche», aggiunge. «La soluzione -conclude - è quella dei due popoli e dei due stati, e l'Europa deve essere protagonista».

"Orgogliosa del nostro ruolo, non c'è una Ue di serie B"

«Voglio cogliere l'occasione per rivendicare con orgoglio il ruolo che il nostro Governo ha svolto, dapprima nel Consiglio del dicembre scorso per contribuire a sbloccare il negoziato per l'avvio del percorso di adesione dell'Ucraina all'Unione europea, e poi nel Consiglio straordinario di febbraio, per favorire una soluzione positiva proprio sulla revisione del quadro finanziario pluriennale, comprensivo di un adeguato stanziamento per l'Ucraina, ma anche di risorse fondamentali per affrontare alcune delle principali questioni di nostro interesse, dal sostegno alla competitività fino alla lotta all'immigrazione illegale», ha detto Meloni. «Non era una trattativa facile, e probabilmente non avrebbe avuto questo epilogo se avessimo seguito i consigli di quanti, anche in quest'aula, da tempo sostengono che non si debba dialogare con tutti ma solo con alcuni, in questa bizzarra idea di un'Europa distinta tra nazioni di serie A e altre di serie B. Pare che linea vincente, e più utile all'Italia, oltre che alla comune causa europea e occidentale, sia invece quella sostenuta da chi - come la sottoscritta - ha sempre considerato tutti i partner europei degni di rispetto e considerazione».

Meloni: "Ribadiremo sostegno a Ucraina"

«Ci avviciniamo a uno degli ultimi consigli europei di questa legislatura e superato lo scoglio della revisione del patto una parte molto significativa verterà sui grandi temi della politica internazionale e si partirà dal tema» dell'invasione russa. «Ribadiremo il nostro sostegno all'Ucraina». 

La condanna delle elezioni russe in territorio ucraino

«Ribadiamo la nostra condanna allo svolgimento di elezioni farsa in territorio ucraino», ha detto Meloni. 

Meloni: Nato deve essere composta da due colonne, americana ed europea. «La libertà ha un costo»

Meloni propone la visione di una «Nato composta da due colonne americana e europea, con pari peso». «Sì - ha aggiunto rivolta all'Aula - la libertà ha un costo, la sovranità ha un costo, non credete a chi vi dice che tutto è gratuito». 

«Il sacrificio di Navalny non sarà dimenticato»

«L'Italia saluta con favore l'ingresso della Svezia e della Finlandia nella Nato e condanna ogni atteggiamento aggressivo della Russia verso questi Paesi amici così come nei confronti dei paesi baltici. Ribadiamo la nostra condanna ad elezioni farsa nei territori ucraini ed il decesso di Nalvalny il suo nome come simbolo del sacrificio per libertà non sarà dimenticato».

Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in aula al Senato. 

Meloni: investimenti su sicurezza europea

Nel prossimo consiglio Ue ci sarà «un dibattito urgente e delicato su sicurezza e difesa europea: l'Italia è pronta a fare la sua parte nella strategia europea per l'industria della difesa presentata dalla Commissione», ha detto Meloni. «E qui penso che occorra - ha sottolineato Meloni - smettere di essere ipocriti, perchè le accuse di una eccessiva ingerenza americana e gli strali contro una seria politica di difesa nazionale ed europea camminano curiosamente sempre insieme, ma insieme non stanno. Se chiedi a qualcuno di occuparsi della tua sicurezza devi prendere in considerazione l'ipotesi che quel qualcuno avrà grande voce in capitolo quando si tratterà di discutere di dinamiche internazionali. Spendere in difesa significa investire nella propria autonomia, nella propria capacità di contare e decidere, nella possibilità di difendere al meglio i propri interessi nazionali, ed è la strada che segue qualsiasi nazione seria. Ma è la strada che deve seguire anche l'Europa, se vuole essere seria. Per questo, sarà necessario approfondire il tema delle risorse necessarie anche al livello Ue per fare il salto di qualità necessario nel settore della difesa e l'Italia vuole essere tra i protagonisti di questo dibattito e tra quanti promuovono anche soluzioni innovative per dotarci dei finanziamenti necessari»

Meloni annuncia aumento investimenti nel comparto Difesa

La premier fa un importante annuncio sulle risorse che il governo intende destinare al comparto Difesa. Ci saranno investimenti, dice nel suo intervento al Senato, per fare un salto di qualità e per essere indipendenti e autonomi.  

Meloni: accordo di cooperazione con Kiev è per pace

«C'è il nostro impegno a creare le condizioni per una pace giusta e mi stupisce che proprio chi si riempie» la bocca della «parola pace abbia contestato l'accordo sulla cooperazione con l'Ucraina» perchè quell'accordo «riguarda più la pace che non il conflitto», ha detto Meloni

Meloni: no all'invio di militari italiani in Ucraina

«In questi giorni si è molto discusso di un intervento diretto» in Ucraina, «approfitto per ribadire, come fatto dal ministro Tajani, che la nostra posizione non è affatto favorevole, si rischia infatti l'escalation» con l'invio di soldati.

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Lo ha detto Giorgia Meloni, nelle sue comunicazioni al Senato, in vista del prossimo consiglio europeo del 21 e 22 marzo.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è in Senato per tenere le comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 21 e 22 marzo. La premier si è intrattenuta per fare qualche selfie all'ingresso di Palazzo Madama ed è stata accolta dal presidente Ignazio La Russa. Subito dopo di lei è arrivato anche il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

Tre i temi che ha posto all'attenzione: la guerra in Ucraina e quella in Medio Oriente (il governo italiano è contario a un'azione israeliana a Rafah) e la questione delle pratiche sleali che danneggiano l'agricoltura italiana.

La premier ha ribadito il no del ministro Tajani all'invio di truppe europee in Ucraina«Si rischia un'escalation», ha sottolineato Meloni che annuncia di voler partecipare a una strategia di Difesa europea anche aumentando gli investimenti. La premier propone una visione della Nato che non può dipendere solo ed esclusivamente dall'America ma che deve avere anche un voce, autonome e forte, eropea. Equivalente a quella statunitense.  

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