Inchiesta petrolio, i pm: «Guidi strumento inconsapevole del clan»

Sabato 16 Aprile 2016, 18:33 - Ultimo agg. 5 Febbraio, 17:17
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L'ex Ministra dello Sviluppo economico, Federica Guidi, era diventata «inconsapevole strumento di quello che lei stessa non aveva mancato di individuare quale vero e proprio 'clan'» che aveva tra i componenti il suo compagno, Gianluca Gemelli (indagato). Lo si legge negli atti dell'inchiesta. La Guidi, che non è indagata ma «parte offesa», si è dimessa lo scorso 31 marzo dopo gli arresti eseguiti nell'ambito dell'inchiesta sul petrolio in Basilicata. Le pressioni sulla Guidi erano esercitate in particolare proprio da Gemelli in quelli che gli investigatori hanno chiamato «casi limite». Quando cioè, in particolare, Paolo Quinto e Nicola Colicchi «non riuscivano ad attivare per tempo i proprio canali 'politicì», Gemelli «ha assicurato comunque il raggiungimento dell'esito sperato», intervenendo direttamente sulla compagnia. La Guidi ha avuto un faccia a faccia con i pm della Procura di Potenza lo scorso 7 aprile: al termine disse che «dal punto di vista giuridico ho appreso definitivamente di essere persona offesa». 
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