Migranti, Meloni: «Risultati non sono quelli sperati, ma ne verremo a capo»

L'intervento della premier al Tg1: «L'Italia è oggi più credibile, più stabile, più ascoltata», grazie al governo

Migranti, Meloni: «Risultati non sono quelli sperati, ma ne verremo a capo»
Sabato 23 Settembre 2023, 20:15 - Ultimo agg. 25 Settembre, 17:01
3 Minuti di Lettura

«L'Italia è oggi più credibile, più stabile, più ascoltata». Un anno fa la vittoria alle elezioni politiche ed il governo di Giorgia Meloni con Fdi primo partito. Oggi il bilancio del primo presidente del Consiglio donna in Italia, in un'intervista al Tg1 dove la premier mette in fila le luci ma anche le ombre. «Speravo meglio sull'immigrazione. Abbiamo lavorato tantissimo, i risultati non sono quelli che speravamo di vedere. È un problema molto complesso, ma sono certa che ne verremo a capo», è la sua analisi obiettiva. «Questo tema merita una seconda fase», afferma anche dopo il monito del Papa che invita a non fare del mare nostrum un mare mortum. 

L'incontro tra Macron e il Papa a Marsiglia: il presidente francese regala due libri a Bergoglio

Meloni e un anno di governo

«Penso che il bilancio debbano farlo gli italiani.

Io avevo promesso di consegnare un Italia migliore, ed oggi l'Italia è più credibile, più stabile, più ascoltata», dice la premier aggiungendo che «l'Italia era il fanalino di coda, mentre oggi cresce più di tutti gli altri Paesi europei». Davanti la Meloni vede «l'orizzonte dei 5 anni di governo». «E quell'orizzonte - dice -mi serve anche per realizzare le grandi riforme di cui questa Nazione ha bisogno. Vorrei che questo fosse l'anno delle riforme: vedere i primi mattoni della riforma fiscale, avviare la riforma costituzionale, fare la parte più consistente della riforma sulla giustizia. E poi la grande riforma del merito, particolarmente nella scuola e intervenire sull'emergenza abitativa. C'è un grande lavoro da fare ma rispetteremo gli impegni presi».

Superbonus e Reddito

C'è spazio per parlare anche del superbonus e del reddito di cittadinanza voluti dal governo Conte II, in risposta agli attacchi dell'ex premier alla Meloni e al suo partito. «Parlano i numeri. Centoquaranta miliardi di euro di buco tolti alla sanità, all'istruzione, alle pensioni, per ristrutturare le seconde case e anche i castelli. Sul reddito di cittadinanza abbiamo fatto la cosa giusta e quella che avevamo promesso: distinguere chi può lavorare da chi non può farlo. Chi non può lavorare mantiene il sussidio, chi può lavorare è giusto che abbia lavoro e formazione». Infine, il tema controverso del salario minimo. «Mi stupisce che l'opposizione scopra oggi la sua utilità, perché in dieci anni al governo non lo hanno realizzato. Io temo possa peggiorare la condizione di più lavoratori di quelli ai quali la migliora, ma aspettiamo la proposta del Cnel», prende tempo la premier.

© RIPRODUZIONE RISERVATA