Allarme Italia, ondata di arrivi: vertice sulle identificazioni

Sbarchi a Lesbo in Grecia
Sbarchi a Lesbo in Grecia
di Valentina Errante
Lunedì 21 Marzo 2016, 09:57
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Di certo il provvedimento non sarà presentato a breve in Consiglio dei ministri. Perché, nonostante le pressioni del dell’Europa e del Dipartimento pubblica sicurezza del Viminale, la norma che risolva il ”problema” delle impronte digitali e della gestione degli hot spot, prevedendo anche l’uso della forza per i migranti che rifiutino i rilievi dattiloscopici, è tutt’altro che vicina. La scorsa settimana era stato il ministro dell’Interno Angelino Alfano ad annunciare il provvedimento. Ma l’impiego delle maniere forti, di fatto, non è previsto dalla legge e in settimana il problema sarà affrontato durante un incontro con il ministro per la Giustizia Andrea Orlando. Intanto prosegue la grande ondata di sbarchi (quattromila persone negli ultimi due giorni) mentre l’accordo Ue con la Turchia sembra allentare l’allarme per l’apertura di nuove rotte alternative a quella balcanica, che avrebbero visto la Puglia meta di enormi flussi in arrivo da Albania e Montenegro.

IMPRONTE DIGITALI
E’ un’annosa questione che non sembra destinata a trovare soluzione. Era stato proprio il Dipartimento di Pubblica sicurezza del Viminale ad annunciare che nei prossimi giorni sarebbe arrivato in consiglio dei ministri una norma per regolare «l’uso della forza nelle operazioni di fotosegnalamento e nella rilevazione delle impronte digitali di stranieri e di cittadini italiani», e invece la questione è ancora aperta, perché, nonostante le richieste pressanti da parte dell’Europa e delle forze di polizia, la soluzione legislativa appare di difficile attuazione, tanto più che l’impiego della forza è stato più volte condannato dalla Corte europea dei Diritti dell’uomo.

EMERGENZA ARRIVI
 Intanto continuano gli sbarchi e la bella stagione in arrivo annuncia nuove emergenze. Negli ultimi due giorni sono arrivati in 4000. Questa mattina una nave spagnola porterà altre 700 persone soccorse a Cagliari. Di fatto però il nuovo accordo tra Ue e Turchia sembra allentare la tensione sull’apertura della nuova rotta che avrebbe visto come meta la Puglia per l’esercito di disperati arrivati in Grecia. Soltanto nelle prossime settimane, però, sarà possibile stabilire l’attuabilità del Piano che non tiene in conto della possibilità che siano gli stessi migranti a opporsi agli imbarchi e ai rientri forzati in Turchia.
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